La San Giorgio verso la Libia per un’esercitazione, ma gli incursori sono pronti allo sbarco
ROMA – Ufficialmente si tratterebbe di una normale esercitazione, ma secondo diverse indiscrezioni la nave della Marina e i militari salpati da La Spezia a bordo della ‘San Giorgio’ sono pronti a intervenire laddove la situazione dovesse richiederlo. Il punto di arrivo previsto si trova al confine con le acque territoriali di Tripoli.
A seguito dei recenti avvenimenti accaduti in Libia – tali da poter compromettere l’approvigionamento di gas da parte dell’Italia – nella notte tra giovedi e venerdi i militari del reggimento San Marco si sono radunati a La Spezia, nella caserma del Comando subacquei e incursori, al Varignano, promontorio a ovest del golfo. All’arrivo del reggimento, gli uomini del reparto incursori stavano già predisponendo i mezzi e tutto il necessario per la missione. I militari si sono poi imbarcati sulla nave ‘San Giorgio’, giunta a La Spezia dal porto di Brindisi e diretta verso il luogo dell’esercitazione, che potrebbe trasformarsi in operazione militare se le circostanze dovessero richiederlo.
Come detto, non si tratta di un’azione di guerra, ma gli incursori si stanno comunque organizzando per un eventuale approdo in Libia per difendere il Greenstream, il gasdotto subacqueo dell’Eni che si estende per 520 km tra la stazione di compressione di Mellitah e il terminale di ricevimento del gas di Gela, in Sicilia. La struttura è attualmente protetta da circa 20mila uomini della guardia fedele al governo legittimo di Tobruk, tuttavia la minaccia dell’Isis diviene sempre più concreta e per questo motivo – oltre all’esercitazione – si lavora a un piano per sventare ogni tentativo di blocco dei rifornimenti di gas verso l’Italia.
Le zone intorno a Tripoli sono divenute una polveriera, con intere aree contese tra Alba libica – che ha stabilito un governo parallelo nella Capitale – e gli jihadisti, che potrebbero decidere di occupare terminal di Mellitah – da dove passa il Greenstream – e sabotare in tal modo il nemico occidentale.
La nave ‘San Giorgio’, che è progettata per costituire un’unità anfibia, è salpata intorno alle 13 di ieri alla volta dell’obiettivo stabilito. Secondo quanto trapelato, il gruppo operativo incursori dovrebbe comunque rimanere in acque italiane. La tabella di marcia della ‘San Giorgio’ ha previsto una sosta nella base militare di Augusta, raggiunta questa mattina all’alba. Da lì procederà verso l’area di esercitazione.
Ufficialmente il governo Renzi ha escluso – al momento – l’intervento militare in Libia sebbene in queste settimane la Marina stia intensificando le manovre in Mediterraneo e tra qualche giorno – più precisamente dal 2 marzo – tornerà a effettuare l’esercitazione ‘Mare Aperto’ nelle acque del Tirreno e dello Ionio, con il dispiegamento di buona parte delle unità disponibili.
Davide Lazzini
28 febbraio 2015