Gino Paoli, sospetta evasione fiscale: perquisita la sua abitazione

GENOVA – Gino Paoli, il famoso cantante 80 enne originario di Monfalcone, ha ricevuto una visita inaspettata: davanti alla porta della sua abitazione si è infatti presentata la Guardia di Finanza che – mandato di perquisizione alla mano – ha effettuato diversi controlli nella casa dell’artista alla ricerca di prove relative ad una presunta evasione fiscale.
Oltre alla residenza di Paoli, sarebbero stati effettuati controlli negli uffici di un’azienda di Genova che si occupa di gestire gli interessi del cantante. Secondo chi indaga, il cantante avrebbe portato illecitamente denaro in Svizzera. La somma trasferita in maniera illecita si aggirerebbe intorno ai 2 milioni di euro.
L’indagine sul cantante prende avvio da un ramo dell’inchiesta relativa alla banca Carige. A mettere nei guai l’attuale presidente della Siae – eletto nel 2013 e promotore dell’iniziativa volta a tutelare il diritto d’autore contrastando la pirateria – ci sarebbero alcune intercettazioni telefoniche tra Paoli e Andrea Vallebuona, il commercialista arrestato assieme all’ex presidente Carige Giovanni Berneschi nell’ambito dell’inchiesta sull’istituto bancario.
La procura di Genova contesta al cantante genovese il trasferimento e l’occultamento agli occhi del fisco di 2 milioni di euro. Il denaro sarebbe stato inviato illecitamente in un istituto di credito elvetico.
Secondo l’impianto accusatorio i soldi non sono stati scudati né sono stati oggetto di dichiarazione di reddito. L’evasione fiscale, a detta degli investigatori, ammonterebbe quindi a circa 800 mila euro. I soldi non rendicontati si riferirebbero alla dichiarazione dei redditi del 2009 del cantante. Gli inquirenti, non avendo elementi sufficienti per capire in quale banca svizzera sarebbero stati portati i soldi, avrebbero ottenuto il via libera alle perquisizioni in cerca di indizi e prove.
Davide Lazzini
19 febbraio 2015