Operazione Aemilia: si costituisce l’imprenditore Palmo Vertinelli

REGGIO EMILIA – Colpo di scena nell’ambito dell’operazione di polizia denominata ‘Aemilia’ sulle infiltrazioni della ’ndrangheta nel capoluogo emiliano: in queste ore si è infatti costituito l’imprenditore Palmo Vertinelli, che si era reso irreperibile dopo che il Gip aveva emesso per lui un’ordinanza di custodia cautelare a seguito dei fatti venuti alla luce nell’operazione della Dda che in Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Calabria e Sicilia ha portato a 117 arresti, disposti dalla magistratura di Bologna. Altri 46 provvedimenti erano stati emessi dalle procure di Catanzaro e Brescia.
Vertinelli – sfuggito alla cattura lo corso 28 gennaio – si è presentato nel comando dei Carabinieri a Bologna accompagnato dal suo avvocato. Sull’imprenditore pendono accuse che vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso all’aver svolto la funzione di prestanome delle cosche in Emilia. Vertinelli è assistito dall’avvocato Gaetano Pecorella; oggi è in programma il Riesame, dispositivo previsto dall’art. 309 del c.p.p.
Nel frattempo Vertinelli è stato condotto nel carcere bolognese della Dozza. I pm Marco Mescolini e Beatrice Ronchi cercheranno ora di ricostruire il periodo di latitanza dell’imprenditore e capire chi ha favorito fino ad oggi la sua fuga.
Vertinelli, 54enne di Cutro, viene definito dall’ordinanza del giudice Alberto Ziroldi come “forza economica” di Nicolino Grande Aracri in Emilia. L’imprenditore, in virtù della vicinanza alla ‘ndrina, “era in grado di aggiudicarsi appalti nel settore dell’edilizia” e, di conseguenza, corrispondeva a Grande Aracri una parte dei suoi proventi, aiutandolo a sostenere le spese degli avvocati.
Davide Lazzini
14 febbraio 2015