‘Ndrangheta: l’operazione ‘Aemilia’ assesta un duro colpo alla criminalità
Duro colpo inflitto alla ‘ndrangheta da parte dei carabinieri che in Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Calabria e Sicilia hanno eseguito ben 117 arresti, disposti dalla magistratura di Bologna. Altri 46 provvedimenti sono stati emessi dalle procure di Catanzaro e Brescia. “Un intervento che non esito a definire storico, senza precedenti. Imponente e decisivo per il contrasto giudiziario alla mafia al nord”, questo il commento sull’indagine di Bologna da parte del procuratore Franco Roberti.
I 117 soggetti arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, usura, estorsione, porto e detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni, reimpiego di capitali di illecita provenienza ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Tutti i reati sono stati commessi con l’aggravante di aver favorito l’attività dell’associazione mafiosa. Contestualmente, le procure di Catanzaro e Brescia hanno emesso altri 46 provvedimenti di fermo con gli stessi capi d’imputazione ascritti ai 117 arrestati. Numerose – e coadiuvate da unità aeree – le forze dei carabinieri impiegate negli arresti e nelle perquisizioni
Giuseppe Pagliani (Forza Italia), consigliere comunale di Reggio Emilia, figura tra gli arrestati nell’operazione ‘Aemilia’: i carabinieri lo hanno prelevato dalla sua abitazione ad Arceto di Scandiano. Arrestato anche Giuseppe Iaquinta, padre del noto calciatore Vincenzo, ex Juventus, e Augusto Bianchini, residente nel modenese, che ha partecipato agli appalti per la ricostruzione post terremoto in Emilia.
Coinvolti anche fratelli del boss Aracri; Domenico Grande Aracri, avvocato penalista, è stato arrestato in esecuzione di una delle 117 ordinanze di custodia cautelare emesse dalla Dda di Bologna, mentre Ernesto Grande Aracri è uno dei destinatari dei 37 provvedimenti di fermo emessi dalla Dda di Catanzaro.
Davide Lazzini
28 gennaio 2015