Cremona: scontri tra manifestanti e polizia, guerriglia in centro

CREMONA – Giornata di scontri ieri nelle vie cittadine tra i manifestanti della sinistra antifascista e le forze dell’ordine: il lungo corteo (6mila unità per la questura, 10mila secondo gli organizzatori), partito dal CSA Dordoni in modo pacifico, ha cambiato atteggiamento nelle vicinanze della sede locale di CasaPound.
Diversi soggetti, incappucciati e vestiti di nero, hanno guadagnato la testa del corteo armati di bastoni. Da quel momento gli scontri: i manifestanti dell’ala violenta hanno lanciato bottiglie, petardi e sassi contro gli agenti appostati per sbarrare l’accesso alla strada che porta alla sede di CasaPound, le forze dell’ordine hanno risposto con l’utilizzo di reti di contenimento e lancio di numerosi lacrimogeni.
La situazione è precipitata in pochi minuti trasformando la città in un campo di battaglia, i manifestanti hanno sfondato l’ingresso del comando di polizia municipale e hanno distrutto ogni cosa al suo interno; vetrine in frantumi anche per gli istituti bancari e assicurativi di via Dante, abbattuti cartelli stradali e danneggiato l’arredo urbano.
I lacrimogeni hanno presto saturato l’aria e reso spettrale il clima, caratterizzato da ripetuti scontri protrattisi fino a sera. Il sindaco Galimberti ha così commentato: “L’autorizzazione di tale manifestazione non rientra giuridicamente tra le competenze del Comune di Cremona. Ciò che abbiamo potuto fare è stato, in accordo totale con le altre istituzioni e le forze dell’ordine, lavorare per limitare il più possibile i danni. Ringraziamo il Questore, il Prefetto, i comandanti di Carabinieri e Finanza, il nostro comandante della Polizia Locale e tutti gli agenti e i militari che con alta competenza ed enorme spirito di servizio hanno svolto oggi un grandissimo e faticosissimo lavoro. La risposta sarà immediata, durissima e i colpevoli dovranno assumersi le proprie responsabilità”.
“Ora – prosegue il primo cittadino – pensiamo a risolvere i danni provocati e soprattutto riprendiamo con forza il cammino intrapreso per il rilancio della città. Avvoltoi e sciacalli smettano in questo momento di speculare e, come abbiamo fatto noi, giorno e notte negli ultimi giorni, e anche oggi, accanto alle istituzioni democratiche e alle forze dell’ordine della città rimettiamoci tutti insieme a lavorare per un città democratica, città della pace”.
Davide Lazzini
25 gennaio 2015