Mozzarella adulterata, i Nas sequestrano caseificio
SALERNO – I carabinieri del Nucleo anti sofisticazione hanno sequestrato un caseificio a Serre dopo che è stata riscontrata la presenza di ingenti quantitativi di cagliata proveniente dall’est Europa, un semilavorato che consente di accorciare i tempi di lavorazione e ottenere il prodotto finito con costi notevolmente inferiori.
La mozzarella così fabbricata, dotata pure di marchio ‘dop’, veniva prodotta anche con latte vaccino, vietato secondo quanto prescritto dalla normativa in vigore. Il lavorato era successivamente analizzato da tecnici compiacenti, che ne certificavano la genuinità.
La procura di Santa Maria Capua Vetere, appresa la situazione, ha emanato 13 provvedimenti nei confronti di imprenditori del settore caseario, veterinari e biologi, accusati di associazione per delinquere finalizzata alle sofisticazioni alimentari. L’inchiesta riguarderebbe un noto caseificio della zona di Terra di Lavoro, nel Casertano.
La mozzarella secondo quanto riferito dal comandante dei carabinieri Alfonso Pannone “veniva prodotta anche con latte vaccino, conteneva una quota batteriologica 2mila volte superiore a quella massima prevista e un additivo per aumentare la qualità proteica del prodotto”.
Secondo quanto emerso dall’indagine dei carabinieri, l’affumicatura di alcuni prodotti avveniva nel retro di un furgone nel quale venivano convogliati i fumi di cartone stampato e altro materiale di risulta che erano bruciati in fusti metallici. Il titolare del caseificio è stato denunciato alla magistratura per detenzione di prodotti alimentari in cattivo stato di conservazione e destinati alla frode commerciale. All’imprenditore si contestano anche i reati ambientali relativi allo smaltimento dei rifiuti e all’attività di affumicatura degli alimenti.
Oltre alla sofisticazione alimentare e alle compiacenze, gli imprenditori indagati avrebbero messo a rischio anche la sicurezza dei loro dipendenti. Il lavoro degli agenti, infatti, è partito da un incidente sul lavoro nel quale un operaio perse le dita della mano. L’infortunio, risalente al 20 febbraio 2012, sarebbe stato causato dalla manomissione di un macchinario dal quale, per aumentare la produzione, erano stati eliminati i sistemi di sicurezza per gli operatori.
Davide Lazzini
22 gennaio 2015