Lucio Dalla è morto: icona della ”Canzone” italiana

Lucio Dalla, icona della musica italiana è morto questa mattina a Montreaux, in Svizzera, dove si trovava per una serie di concerti: un infarto gli è stato fatale.
Il cantautore italiano era stato protagonista anche nell’ultimo festival di Sanremo al quale aveva partecipato con la canzone “Nanì” (da lui scritta) accompagnando il giovane Cantautore Pierdavide Carone, che lo aveva aiutato a scrivere la canzone e l’aveva cantata, un vero e proprio passaggio di testimone.
Il tour che stava portando avanti testimonia di come Dalla si trovasse in buone condizioni fisiche, per questo motivo la sua scomparsa così improvvisa ed inaspettata ha generato un ondata di commozione ed incredulità tra i fan e i colleghi.
Era nato a Bologna il 4 marzo 1943, avrebbe quindi compiuto 69 anni fra pochi giorni. Nel corso di questi decenni era diventato un punto di riferimento per la musica e l’arte italiana, non era solo un grande cantautore ma anche un grande cantante. Basta ascoltare canzoni come “Canzone”, “Piazza Grande”, “Caruso”, “Attenti al lupo”, “Ma come fanno i marinai” oppure “Com’è profondo il mare” (ma potremmo proseguire ancora a lungo) per capire quanto quest’artista abbia lasciato alla cultura italiana e di quanto esso sia stato presente, e lo sarà con i suoi testi ancora per anni ed anni, nel disegnare quello che è il panorama italico e far volare verso nuovi confini l’immaginario collettivo.
Come detto Dalla si trovava a Montreaux, dove proprio ieri sera aveva eseguito il suo ultimo concerto all’Auditorium Stravinky di Montreux, il direttore della stagione culturale a Montreux. Pascal Pellegrino, in notevole stato di shock al momento della scoperta della scomparsa del cantante, ha affermato che la performance di Lucio Dalla era stata bellissima, il pubblico aveva applaudito a lungo e lui sembrava in ottima forma. Anche la sua assistente ha raccontato che nelle ultime ore prima dell’infarto il cantautore non aveva dato segni di malore: “Nessuna avvisaglia, stava bene. Lui e Mondella si sono sentiti ieri sera dopo il concerto di Montreaux: era contento di come era andato il concerto. Stamattina si è svegliato, ha fatto colazione, un paio di telefonate poi il malore”.
Il suo amico storico Roberto Serra sconvolto ha raccontato della loro ultima conversazione telefonica: “Mi ha telefonato ieri sera, stava benissimo, ed era felice, tranquillo, divertito e in pace con se stesso. Era contento per un’intervista che gli avevano fatto e per il tour europeo che aveva appena cominciato. Diceva che era emozionante ritrovare i luoghi di un analogo tour di trent’anni fa e di trovare, pur nella diversità delle situazioni, la stessa positiva risposta di pubblico di allora. Era a Zurigo, stava andando a Montreux, era felice”.
In queste ore sono molte le manifestazioni d’affetto che arrivano per Dalla da ogni dove d’Italia.
Anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una nota ha espresso cordoglio per la sua scomparsa definendolo: “autore e voce forte e originale, che ha contribuito a rinnovare e a promuovere la canzone italiana nel mondo. E’ stato un artista amato da tanti italiani di diverse generazioni. E a me personalmente e’ caro il ricordo dei nostri incontri, e dell’ultimo, a Bologna, per una iniziativa di beneficenza, ritrovando in ogni occasione la schiettezza e delicatezza del suo tratto umano”.
A dare la notizia al mondo della sua morte sono stati i frati della basilica di San Francesco d’Assisi, che alle 12:10 (venti minuti prima delle agenzie stampa) su Twitter avevano dato la notizia della scomparsa al popolo del web. Sono stati anche loro a dare la triste notizia (Sempre su Twitter) all’amico Lorenzo Jovanotti. I frati di Assisi, hanno reso omaggio al cantautore anche sul sito della rivista online San Francesco patrono d’Italia: “È morto Lucio Dalla, dolore e sgomento della comunità francescana conventuale di Assisi per l’improvvisa scomparsa del Cantautore di Dio. I frati del sacro convento sono sicuri e certi che San Francesco lo accoglierà per portarlo alla presenza del Signore. Lucio Dalla è morto dopo aver fatto colazione. Un attacco cardiaco l’ha stroncato mentre si trovava in Svizzera per una serie di concerti”. Ricordiamo che l’ultimo racconto di Dalla aveva come protagonista proprio un francescano.
Non ha rilasciato dichiarazioni Francesco De Gregori ma tramite il suo collaboratore fa sapere che “è molto triste”.
Su Twitter esprime dolere anche Ornella Vanoni, che afferma di come questa sia: “Una notizia come un fulmine, un vuoto al quale non riesco a credere, il cuore si rifiuta di soffrire per l’impossibile”.
Roberto Vecchioni ha ricordato di come Lucio era in grado di raccontare: “l’umanità tutta senza distinzioni di colori, di pelle, di età. Era un maestro, un antesignano, un pioniere. Ecco, lo ricordo così: Lucio era un pioniere dell’affettività totale”.
Gianni Morandi, conduttore del Festival di Sanremo ha afferamato: “Mi manca l’amico, non un amico. Ci conoscevamo dal ’63 e eravamo legati anche dal tifo per il Bologna oltre che dalla passione per la musica. Tanti anni di amicizia ci legano. Sentire che ci ha lasciato mi ha colpito, non riesco ancora a riprendermi. Mi manca l’amico. È stato uno dei più grandi, autore, cantante, musicista, jazzista, un uomo che parlava a tanta gente e sapeva comunicare. È stato un artista unico, a me mancherà come molto anche come grande amico».
Anche Renzo Arbore ricorda la grande polivalenza di Dalla: “Un musicista, un poeta, un cantautore bravissimo… Sono sicuro che sarà studiato a scuola. Un artista che aveva una vena originale non mutuata da altri” Arbore ha poi espresso grande dolore per la scomparsa di un amico con cui condivideva molti ricordi comuni”.
Sul suo blog Adriano Celentano scrive: “Lucio, amico caro di tutti. Da oggi il mondo sarà più buio. Prego e penso che poeti come te non dovrebbero mai morire. Il distacco umano da uomini e artisti grandi come sei stato e sei, ci coglie sempre impreparati. Ci mancherà tutto di te. Anche i momenti di eroica fragilità che contribuivano a renderti sempre più grande. Ti volevo e ti voglio bene. Ero catturato dalla tua magica grandezza e delicata generosa umanità. Ricordo quando mia figlia venne da te per trascorrere qualche giorno speciale di vacanza … le apristi la tua casa come un padre accoglie un figlio. Parlavate di arte, di musica, della vita … Mi raccontò di avere vissuto giorni meravigliosi, indimenticabili. Indimenticabile come sei tu”.
Gianna Nannini ricorda: “Mi sono innamorata con le sue canzoni, ho duettato con lui sul palco, in tv e nei ristoranti. Lucio è uno che ha dato Cultura alla ‘cultura’ della musica italiana e per questo era e resta internazionale. Io ‘a modo mio’ lo amo e lo aspetto in Piazza Grande”.
Luciano Ligabue sulla sua pagina Facebook scrive: “Lucio Dalla è stato una delle persone più libere fra quelle che hanno fatto canzoni nella nostra storia. Era libero di seguire tutti i doni che gli sono stati fatti. Prima di tutto quello di una musicalità che gli usciva da ogni poro. Bastava che posasse le mani su un pianoforte o soffiasse su un sax o un clarinetto e ne usciva subito MUSICA. Poi la sua voce che, naturalmente, era così piena di MUSICA che tante volte era costretto a inventare linguaggi e suoni perché la lingua italiana non gli bastava. E finalmente le parole, quando ha cominciato a scriverle sono sempre state piene di malinconia, meraviglia, ironia, gioco, stupore”.
I social network sono pieni di messaggi di cordoglio, anche Fiorella Mannoia su Twitter ha detto: “Oggi siamo tutti un po’ più soli”.
Valentino Rossi sempre su Twitter dice: “Ho avuto la fortuna di conoscere Lucio Dalla qualche anno fa a Bologna, avevamo doppiato insieme un fumetto di Milo Manara. Disperato erotico stomp’ è una delle mie canzoni preferite. Ciao Lucio”.
Amica di Dalla, romagnola come lui è Laura Pausini che ha afferamato: “Non posso pensare che la notizia della scomparsa di Lucio Dalla sia vera. E’ stato il primo artista italiano che mi vide cantare in un ristorante di Bologna quando avevo 8 anni. non posso dimenticare la sua carezza sui miei capelli e le sue belle parole di incoraggiamento. Ciao Lucio per fortuna rimarrai con noi, con il tuo talento e con le tue idee buffe e innovative, ma soprattutto emozionanti”.
Potremmo proseguire con altre centinaia di dichiarazioni, arrivate da uomini dello spettacolo come Gerry Scotti, della politica come Pierluigi Bersani della Salute come Umberto Veronesi e perfino dall’estero, come ha fatto l’ambasciata Usa su Twitter, ma vogliamo concludere questo pezzo con quanto detto dal suo vero erede, Samuele Bersani, lanciato da Dalla negli anni ‘90: “Sono sconvolto. Ho appena saputo di aver perso il mio grande Maestro, un Amico unico con cui potevo confrontarmi e imparare da oltre 20 anni. La sua poetica e la sua musica sono il vero motivo per cui da bambino ho scelto di voler fare il cantautore ed è grazie a Lucio se poi ho potuto sparare le mie prime cartucce. Al momento non ho altre parole, ma vi ringrazio di cuore per i messaggi che mi state facendo arrivare”.
È questo quello che lasciano grandi uomini come Lucio Dalla, parole in grado di ispirare le azioni degli uomini del domani.
Enrico Ferdinandi
1 marzo 2012