Polizia municipale di Roma, polemiche su più fronti. Proposta di emendamento alla legge Madia
ROMA – Il caso che si è generato riguardo le assenze degli agenti di polizia municipale capitolini ha sollevato un vespaio; già ieri il primo ministro Renzi si è espresso in materia sostenendo che proprio per evitare il ripetersi di questi fenomeni “cambieremo le regole del pubblico impiego”. Al capo del Governo ha fatto eco il ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, che su Twitter aveva scritto: “Ispettorato ministero Funzione Pubblica subito attivato per accertamenti violazioni e sollecito azioni disciplinari”. Poco dopo ha aggiunto: “Avanti” con la riforma della PA “per premiare le eccellenze che ci sono e punire gli irresponsabili”.
Sulla vicenda si è espresso anche il sindaco della capitale, Ignazio Marino: “Non sono riusciti a guastare la festa della città. In 600mila abbiamo passato il capodanno in piazza. Ma chi ha provato con assenze ingiustificate e ingiustificabili a far saltare tutto ne deve rendere conto. Stiamo facendo tutte le verifiche per accertare le responsabilità. Ringrazio il Premier Matteo Renzi e il Ministro Marianna Madia per il sostegno che stanno dando alla nostra iniziativa.
Chi ha finto di essere malato, chi ha inventato scuse ne dovrà rendere atto nei modi previsti dalla legge e assumersi le proprie responsabilità. A chi ha lavorato e lavora per la città vogliamo ribadire la nostra gratitudine e quella dei romani”.
Matteo Salvini cavalca la polemica e attacca il primo cittadino dell’Urbe, invitando Renzi a licenziare “il primo problema di Roma: il sindaco Marino”. critiche anche dall’ex ministro Renato Brunetta, impegnato in passato nella riforma della pubblica amministrazione: “Caro presidente Renzi. Le regole per combattere fannulloni e assenteisti nel pubblico impiego ci sono già, applicatele”.
Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità anticorruzione, giudica negativamente l’episodio di San Silvestro: “non siamo in una città del quarto mondo, Roma è la capitale d’Italia e non possiamo accettare che l’83% dei vigili urbani diano forfait lo stesso giorno, dichiarandosi malati e non presentandosi al lavoro. Non dovrebbero mai accadere proteste come questa. I vigili urbani sono a tutti gli effetti un corpo di polizia amministrativa, di polizia giudiziaria e, quando serve, anche di polizia impegnata in attività di supporto per l’ordine pubblico”. La rotazione della presenza dei vigili sul territorio, Cantone la definisce “uno strumento positivo; applicarlo non dovrebbe apparire un provvedimento punitivo nei confronti dei vigili urbani. E’ evidente che rappresenta un’opportunità per ridurre la possibilità di episodi di corruzione”.
Di certo c’è che l’episodio di San Silvestro ha fatto da volano per far sì che il Governo modifichi celermente le norme del lavoro nel pubblico impiego, come già previsto dalla legge delega Madia. Il piano passerà attraverso un emendamento dell’esecutivo che potenzierà i controlli sui certificati medici del settore pubblico che non saranno più affidati all’Asl ma all’Inps. Ogni amministrazione dovrà inoltre dotarsi di Commissioni che svolgeranno la funzione di controllo del comportamento dei dipendenti e decidere sul licenziamento, in tal modo si eviterebbero personalizzazioni da parte dei dirigenti.
Il governo pensa ad un emendamento da presentare alla legge Madia che da un lato potenzi le norme già previste dalla legge Brunetta e dall’altro intervenga radicalmente sui controlli dei certificati medici. Ad oggi il licenziamento per scarso rendimento nel settore pubblico è previsto dalla riforma Brunetta del 2009. La legge però è poco applicata, e se si dimostra la parzialità del giudizio, il licenziamento è considerato illegittimo e il reintegro sul posto di lavoro pubblico è assicurato. “Il governo non avrà timidezze nel riformare il pubblico impiego, pur collocando gli interventi nel giusto ambito: quella della più complessa riforma Madia”. Una riforma che per il responsabile economico del Pd Taddei ha due obiettivi: “facilitare la riorganizzazione della Pubblica Amministrazione senza prevedere licenziamenti, ma ricollocando i dipendenti negli uffici dove ci sarà più bisogno, e garantire sanzioni chiare e certe contro i disservizi e gli inadempimenti degli obblighi contrattuali. Ci sono stati casi in cui sono stati riammessi al lavoro dipendenti che avevano compiuto reati: ciò non dovrà più essere possibile. Dovrà essere garantita la sanzione, come il riconoscimento del merito”.
Gli agenti della municipale difendono a spada tratta le proprie ragioni e si preparano al primo sciopero della categoria nella storia di Roma: “non siamo né fannulloni, né ladri”, sottolineano spiegando di non aver fatto lo straordinario “per protesta”. Per l’OSPOL “l’Amministrazione capitolina con il pro-Sindaco Nieri ed il Comandante Clemente l’hanno proprio fatta grossa. Dopo aver invano tentato di istituire una specie di Tribunale Speciale per la Difesa del Capodanno, coinvolgendo il Prefetto, la Commissione anti-sciopero, i loro costosissimi consulenti esterni ed il Ministro Madia allo scopo di prevenire la tanto temuta, quanto legittima, Assemblea Sindacale fissata per il 31 Dicembre, il dott. Clemente emette la sua sentenza sulle assenze dal servizio di una parte del personale della Polizia Locale ritenendolo un ‘fatto doloso’, una diserzione dalle trincee, ovvero, un reato di falso commesso volutamente. Si tratta – prosegue OSPOL – di una accusa gravissima perché anticipa abusivamente ed illegalmente quelli che potranno essere gli esiti dell’inchiesta giudiziaria, usurpandone di fatto i poteri e le funzioni spettanti solo alla Magistratura. Secondo il Codice Penale ciò si chiama calunnia, aggravata dalla qualifica che ancora oggi il Clemente riveste. Secondo lo Statuto dei Lavoratori, invece, l’operato di tutti coloro che hanno concorso a creare un clima poliziesco di intimidazione, di terrorismo psicologico e attacco alle libertà sindacali si sono resi responsabili di condotta antisindacale, per cui l’OSPOL ha proposto che venga promossa urgentemente una interrogazione parlamentare per un caso di violazione dei Diritti e delle Leggi, che non ha precedenti nella storia del conflitto sociale degli ultimi decenni. Non è così che si governa una Città – attacca l’Organizzazione Sindacale delle Polizie Locali – istigando i mass-media contro i lavoratori in un linciaggio morale verso le Istituzioni, come la Polizia Locale, che fanno parte dello stesso corpo Amministrativo, finendo per risolvere le vertenze di lavoro con metodi cileni. Dimissioni e subito del Sindaco di Roma, del pro-Sindaco, del Comandante PL, dei Garanti dell’anti-sciopero e del Ministro Madia, che da componente del Governo, dovrebbe essere garante di giustizia ed equità nei confronti di tutti i lavoratori”.
Davide Lazzini
3 gennaio 2015