Uccide il figlio la vigilia di Natale: ‘volevano portarmelo via’
di Davide Lazzini
SAN SEVERINO – La festività natalizia è per molti occasione di stare insieme in famiglia, rivedersi dopo tanto tempo e trascorrere con gioia momenti conviviali in cui a tutto si pensa fuorché all’essere violenti e ad uccidere.
Purtroppo però c’è chi questo Natale non potrà viverlo come molti adesso stanno facendo: ieri sera un ragazzino 13enne invece di una strenna ha ricevuto una serie di coltellate da sua madre ed è morto. Debora Calamai, mamma e carnefice, avrebbe detto ai carabinieri: “L’ho ucciso perché me lo volevano portare via”. La donna è stata arrestata con l’accusa di omicidio e sottoposta a fermo nel carcere di Camerino. Nove i fendenti che hanno stroncato la vita innocente di suo figlio, Simone Forconi.
I condomini, allarmati dalle grida provenienti dal pianerottolo del palazzo in cui abita la madre del ragazzino, in via Zampa 70, avrebbero chiamato i soccorsi e gli agenti poco dopo le 21.30. Simone, che frequentava la terza media, aveva cenato con la madre e stava aspettando il nonno paterno, per trascorrere il Natale con i parenti del padre. Si pensa che la donna abbia inseguito il figlio fin sul pianerottolo, colpendolo senza pietà con nove coltellate, di cui alcune al petto.
I militari hanno trovato la 38enne ancora con l’arma in mano. Simone era già morto. Sul delitto indagano i carabinieri del reparto operativo di Macerata, guidati dal colonnello Leonardo Bertini; con loro al lavoro anche quelli di Tolentino. L’inchiesta è coordinata dal pm Luigi Ortenzi.
Secondo quanto emerso da una prima indagine degli investigatori, la donna, che lavorava da precaria in una casa di cura per anziani, era seguita per problemi psicologici e già in passato aveva dato segni di squilibrio. Era separata dal marito e il piccolo Simone era stato dato in affidamento congiunto ai genitori. Sembra che il padre, Enrico Forconi, operaio di 40enne, avesse chiesto negli ultimi tempi l’affidamento esclusivo.
Davide Lazzini
25 dicembre 2014
