Shaboo nella capitale, sgominata banda dedita allo spaccio

ROMA – Si erano specializzati nel rifornimento di shaboo ai clienti che frequentavano le zone di Ponte Milvio, Prati, Prati Fiscali e Parioli ma le forze dell’ordine sono intervenute sgominando la rete criminale che gestiva lo spaccio di ice nella capitale. La lunga fase investigativa coordinata dal sostituto Procuratore della Repubblica Barbara Zuin, ha permesso di ricostruire il sodalizio criminale e di giungere al suo successivo smantellamento attraverso l’operazione ‘Il sale di Manila 2′.
I militari del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Trionfale hanno eseguito a un’ordinanza di custodia cautelare che ha disposto il fermo di 7 persone in carcere e 3 agli arresti domiciliari. Ad altre 3 persone è stata notificata la misura dell’obbligo di dimora nel Comune di Roma. Altre 17 risulterebbero indagate a piede libero. Perquisizioni sono state effettuate tra il Lazio e il Piemonte.
Gli indagati sono cittadini filippini e un italiano, ritenuti responsabili di far parte di un gruppo criminale dedito al traffico e detenzione illecita di shaboo. Le attività del gruppo erano coordinate da 2 donne di origine filippina. L’indagine è conseguente ad una precedente attività investigativa condotta sempre dagli stessi uomini della Compagnia Roma Trionfale che, nel settembre 2012, portò l’arresto di 17 persone.
Lo shaboo o ice o chrystal meth che dir si voglia è una sostanza sintetica stimolante, il cui nome scientifico è cloridrato di metamfetamina, ed è circa 10 volte più potente della cocaina. Ha l’aspetto di piccoli cristalli semitrasparenti e provoca – oltre ad una subitanea dipendenza – eccitazione, allucinazioni, istinti suicidi e omicidi. La sostanza, largamente diffusa nelle Filippine e negliu USA, sta prendendo piede anche in Italia, in particolare nella capitale: costi sempre più contenuti ed effetti immediati garantiscono un florido mercato per chi la commercializza illegalmente. La dose ‘base’ da 0,1 grammi – poco più di un chicco di riso – costa 25 euro ed equivale – come potenza – all’assunzione un più costoso ‘pezzo’ di cocaiana, che si aggira intorno ai 90 euro per un peso che oscilla tra 0,7 e 1 grammo.
Nel corso delle indagini i Carabinieri hanno appurato che lo shaboo venduto al dettaglio in favore di acquirenti italiani e filippini nei quartieri di Roma proveniva direttamente dalle Filippine, questo era possibile grazie alla rete di conoscenze dirette tra produttori locali e spacciatori ‘fuori sede’.
Oltre all’arresto di altre 8 persone colte in flagranza di spaccio, i Carabinieri hanno anche fatto 3 importanti recuperi di chrystal meth negli scali aeroportuali di Milano Malpensa e Roma Fiumicino, per un totale di 1,2 kg che, una volta commercializzati, avrebbero reso un guadagno di tutto rispetto.
I Carabinieri hanno accertato che gli appartenenti al gruppo criminale, di ritorno dai viaggi effettuati nel paese d’origine, trasportavano ingenti quantitativi di sostanza, sapientemente occultati nelle aste della maniglia di comuni trolley e che sarebbero poi confluiti nella disponibilità dei co-indagati per la vendita al dettaglio.
Davide Lazzini
16 dicembre 2014