Tragedia a Rapallo: uccide la moglie poi si toglie la vita con il figlio
RAPALLO – La tragedia si è consumata nella serata di ieri, nell’appartamento di via Lamarmora a Rapallo, nella riviera ligure di levante. Alessio Loddo, di 37 anni, dopo l’ennesimo litigio con la moglie, ha afferrato un coltello da cucina colpendo la moglie Gisella Mazzoni, di 37 anni. Subito dopo ha inviato un sms alla sorella scrivendo: “Ti chiedo perdono, ho ucciso Gisella. Ora mi ammazzo e porto con me mio figlio”. L’uomo ha preso il figlio, che oggi avrebbe compiuto 13 mesi, è salito al sesto piano del palazzo in pieno centro città e si è lanciato tenendolo stretto a se nel vuoto.
Sono stati i commercianti della via ad allertare i soccorsi dopo il tragico volo, l’uomo è morto sul colpo; il piccolo era ancora vivo quando sono arrivati i soccorsi della Croce Bianca, che hanno tentato di rianimarlo, ma il volo di 15 metri non gli ha lasciato scampo. Sul posto anche Polizia e Carabinieri, che entrando nell’appartamento della coppia hanno scoperto il cadavere della moglie. Sul luogo anche i militari della sezione rilievi del nucleo investigativi di Genova e il medico legale Marco Salvi. Il pubblico ministero di turno Marco Airoldi ha aperto un fascicolo per omicidio volontario e probabilmente disporrà l’autopsia.
I vicini di casa parlano di una coppia in crisi già da qualche tempo, i due pare litigassero quotidianamente. C’è chi afferma che i due vivessero da separati in casa. Un amico di Gisella racconta che lei lo voleva lasciare e lui non accettava la separazione, sarebbe stato questo il motivo all’origine della follia. L’uomo, pare, non fosse nuovo a reazioni violente: a suo carico risultano diverse denunce formalizzate da altre donne della sua vita. La famiglia partita dalla Sardegna lo difende, la madre in lacrime dice: “Tutto falso. Era un ragazzo normalissimo, definito come violento per questioni che non esistono nemmeno”- che aggiunge – “Può essere stato un momento di follia, un momento di scoraggiamento, io non so cos’altro pensare, non ho la forza di parlare, scusatemi”. La sorella che ha ricevuto il drammatico ultimo sms dice: “Alessio era un bravo ragazzo, senza lavoro da più di 3 anni, invece è stato descritto come un violento e uno psicopatico”. Inoltre ammette: “Litigavano, ma come la maggior parte delle coppie. È vero che mio fratello non aveva accettato la separazione né da lei né dal piccolo Francesco: cercate tutti quanti di avere rispetto per le persone che restano e cercano di andare avanti e convivere con questa tragedia, evitando di puntare il dito e giudicare, giudicare sempre”.
Marilena Tuveri
11 dicembre 2014