Vaccino ‘Fluad’, sotto la lente altri 4 lotti sospetti, per Lorenzin non bisogna creare allarmismi
Sono saliti a 12 i decessi su cui l’Aifa sta indagando per individuare eventuali correlazioni con l’assunzione del vaccino antinfluenzale ‘Fluad’, a riferirlo è la stessa Agenzia del Farmaco. Mentre si indaga per appurare se vi siano legami tra le morti e il vaccino, sarebbero diventati 6 i lotti di ‘Fluad’ sospetti per un totale di 1.357.399 dosi. In queste ore, a quanto si apprende, l’Aifa sta valutando se bloccare i nuovi 4 lotti per i quali – tuttavia – ancora non ci sono casi sufficienti per giustificare statisticamente un ritiro integrale.
Basandosi su un dato puramente matematico, contando i 12 decessi attualmente sotto esame, se tutte le dosi di questi 6 lotti fossero state somministrate, la percentuale di decessi passerebbe dallo 0,001% (1,2 ogni 100.00) allo 0,0009% (0,9 ogni 100.00) con una diluizione del 25% del segnale, spiega l’Aifa. Se ne fossero state somministrate anche solo la metà, il numero di decessi sarebbe comunque inferiore di centinaia di volte rispetto a quanto atteso nella stessa popolazione non vaccinata (circa 8.000 all’anno decessi per complicanze dell’influenza).
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha invitato alla calma: “Prima di scatenare un allarme dobbiamo avere tutte le evidenze degli esami, i primi test non stanno dando evidenze di una correlazione” tra i decessi di questi giorni e i lotti di vaccino ritirati dall’Aifa.
“Stanno indagando l’Istituto superiore di Sanità, i Nas e le procure” mentre nei prossimi giorni ci saranno i riscontri delle autopsie. “Ho dato mandato agli uffici – prosegue Lorenzin – per capire se possiamo modificare la direttiva europea sulla farmacovigilanza, che è in capo alle Regioni e parla di ‘azione tempestiva’. In realta’ sono passati più di 15 giorni da alcuni decessi alle segnalazioni, un po’ troppo. Se potremo, faremo subito una modifica scrivendo ‘tra 24 e 48 ore’ per dare un tempo certo. Suggerisco alle Regioni di agire in modo condiviso per non creare nè falsi allarmi nè ‘buchi’ nel campo della vaccinazione che potrebbero procurarci danni molto seri nei prossimi mesi”.
“Le Regioni – ha osservato il ministro parlando alla Camera – sono responsabili della vigilanza dell’applicazione dei vaccini e devono informare tempestivamente sugli effetti delle vaccinazioni. C’e’ stata in questo caso una carenza da parte delle Regioni molto forte. Appena l’Aifa ha avuto la segnalazione da parte delle Regioni, il ministero è intervenuto, ma dal primo caso – avvenuto il 7 novembre – c’e’ stato un ritardo di 15 giorni”, spiega Lorenzin.
Al Ministro ha replicato il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino: “Noto con stupore che anche il Ministro Lorenzin si lascia andare ad uno sport troppo praticato nel nostro Paese: quello dello scaricabarile”.
Davide Lazzini
30 novembre 2014