Standing ovation per Francesco a Strasburgo. “Bisogna ridare dignità al lavoro”

STRASBURGO- Un viaggio lampo, quello che sta affrontando in queste ore Papa Francesco a Strasburgo. Partito stamane da Fiumicino, ha scherzato con i giornalisti sul tour de force del suo viaggio, una visita di quattro ore divisa tra due appuntamenti molto impegnativi: la visita al Parlamento Europeo e quella al Consiglio d’Europa.
Ad attenderlo all’aeroporto il presidente del parlamento europeo Davide Sassoli e Antonio Tajani. Al Parlamento europeo ha trovato il presidente dell’Aula, Martin Schulz, e una piccola folla all’ingresso dell’edificio principale, dopo una piccola cerimonia all’ingresso dell’europarlamento nel quale ha firmato anche l’albo d’onoredegli ospiti illustri, il Pontefice ha fatto il suo discorso all’assemblea.
Un discorso importante quello di Bergoglio, che ha toccato diversi temi d’importanza internazionale: “Speranza e incoraggiamento” sono il monito di Papa Francesco. “Superare le divisioni e favorire la pace”. “Una delle malattie più diffuse in Europa è la solitudine, e i grandi ideali sono oscurati dai tecnicismi burocratici”, ha detto nel suo discorso. “Serve un’Europa che faccia tesoro delle proprie radici religiose, un antidoto per gli estremisti”. Si è soffermato sul tema della dignità e del lavoro: “Ètempo di fare delle politiche per il lavoro, per favorire l’occupazione, perché senza un lavoro non c’è dignità”. Nel suo passaggio sulla dignità afferma: “C’è uno stretto legame tra dignità’ e trascendente”. “La dignità è una parola “chiave” che ha contrassegnato la ripresa nel secondo dopoguerra”. “Effettivamente – ha continuato Bergoglio – quale dignità esiste quando manca la possibilità di esprimere liberamente il proprio pensiero o di professare senza costrizione la propria fede religiosa? Quale dignità è possibile senza una cornice giuridica chiara, che limiti il dominio della forza e faccia prevalere la legge sulla tirannia del potere? Quale dignità può mai avere un uomo o una donna fatto oggetto di ogni genere di discriminazione? Quale dignità potrà mai trovare una persona che non ha il cibo o il minimo essenziale per vivere e, peggio ancora, il lavoro che lo unge di dignità?”
Infine ha parlato d’immigrazione: “Non si può tollerare che il mar Mediterraneo sia un grande cimitero”, il Pontefice auspica unità all’interno degli stati dell’unione per creare delle politiche che affrontino la questione migratoria. Solo così l’Europa: “Sarà in grado di far fronte alle problematiche connesse all’immigrazione”. “Se saprà proporre con chiarezza la propria identità culturale e mettere in atto legislazioni adeguate che sappiano allo stesso tempo tutelare i diritti dei cittadini europei e garantire l’accoglienza dei migranti; se saprà adottare politiche corrette, coraggiose e concrete che aiutino i loro Paesi di origine nello sviluppo socio-politico e nel superamento dei conflitti interni – causa principale di tale fenomeno – invece delle politiche d’interesse che aumentano e alimentano tali conflitti”.
Ha terminato il discorso esortando il Parlamento europeo a lavorare perché l’Europa possa riscoprire la sua anima buona, frutto della sua storia millenaria. Al termine un lungo applauso e una standing ovationhanno salutato la conclusione del discorso di Papa Francesco. Parole che hanno toccato il cuore di tutti i presenti e che il presidente Martin Schulz ha definito: “Un fruttuoso incoraggiamento per l’Europa”.
Marilena Tuveri
25 novembre 2014