Denunciato il giovane che colpiva a tradimento i passanti

FRASCATI – ‘Game over’ (o quasi) per lo zelante giovanotto che non trovando meglio da fare se ne andava in giro per le vie di Frascati a sferrare pugni in faccia a tradimento. Il ventenne, che studia all’università, non aveva precedenti penali e agli inquirenti è apparso come un ragazzo normale ma, evidentemente, qualche problema ce l’hai se il tuo gioco preferito si chiama ‘Knockout game’, l’ultima boiata arrivata dagli Usa. Ai carabinieri ha confessato: “Bastava che mi guardassero e li prendevo a pugni”. E lo faceva a casaccio, perché è questo che prevede il ‘gioco’, stendere qualcuno senza un vero perché. Il ragazzo è stato identificato e denunciato a piede libero dai carabinieri della compagnia di Frascati, che lo ritengono responsabile di almeno cinque aggressioni.
Poco più di un mese fa, un ragazzo sui vent’anni denuncia ai carabinieri di essere stato aggredito senza motivo da uno sconosciuto: “Ero a passeggio con la mia ragazza, quando ho sentito una mano sulla spalla; mi sono girato e ho visto un ragazzo che mi fissava, questione di secondi, non ho avuto neppure il tempo di chiedergli cosa volesse ed è partito il cazzotto. Il pugno mi ha colpito in piena faccia, ho cominciato a sanguinare dal naso, il giovane era già sparito, scappato con la velocità di un fulmine. Con la mia ragazza siamo andati in ospedale, avevo il naso rotto”. Da quel giorno le aggressioni – sempre con la stessa infame dinamica – si ripetono, il picchiatore colpisce in pieno giorno, sceglie le vittime per età, tra i 18 e i 20, arriva alle spalle del malcapitato e sferra il pugno. Che coraggio.
Un paio di volte i giovani picchiati erano in compagnia delle fidanzate, ma le ragazze non sono state nemmeno sfiorate. Gli agguati ripetuti diffondono il panico tra i giovani di Frascati, tanto che molti di loro decidono di organizzarsi e difendersi: “Lo prendiamo e lo riempiamo di botte – dicono ai carabinieri quando vanno a fare le denunce – così vediamo se poi ha ancora voglia di fare il bastardo”.
I carabinieri, grazie ai parecchi indizi offerti dalle vittime e da alcuni filmati registrati dalle telecamere dei negozi che mostrano un giovane molto somigliante al picchiatore, sono riusciti ad identificarlo sebbene nelle immagini non siano riprese le aggressioni; il giovane sconosciuto – infatti – si trovava sempre nei luoghi degli agguati qualche minuto prima che scattasse il giochino da TSO (trattamento sanitario obbligatorio). Gli investigatori riescono ad isolare dai filmati una sua foto, il volto del ragazzo non si trova negli archivi informatici delle forze dell’ordine, è incensurato. La foto arriva negli uffici dell’anagrafe dei Comuni vicini, i carabinieri la confrontano con quelle dei giovani residenti, e scoprono che il picchiatore vive a Marino: il ragazzo viene riconosciuto anche dalle vittime e denunciato. A piede libero…’insert coin’.
Davide Lazzini
23 novembre 2014