Freddo polare in Europa: 260 morti

Il bilancio dell’ondata di freddo che ha invaso il vecchio continente da una settimana continua con il tempo si appesantisce. L’Ucraina e la Polonia hanno dichiarato la morte di 167 persone. In Italia, Roma è sempre paralizzata dalla neve mentre in Russia la temperatura è scesa fino ai – 50 C°. In questo periodo dell’anno non è raro ritrovarsi a precipitazioni delle temperature sotto lo 0 C° nei paesi dell’Est ma dopo una settimana, il freddo è diventato praticamente polare. Le condizioni climatiche estreme hanno causato 260 morti in tutta Europa.
Tra i paesi maggiormente investiti dal freddo l’Ucraina e la Polonia, 122 persone sono morte per questo freddo solo in Ucraina. Le strutture di emergenza hanno già provveduto a a fornire riscaldamento e pasti a circa 65.000 persone delle quali 12.000 solo nelle ultime 24 ore. La situazione non è certamente migliore in Polonia dove il termometro segna -27C° nella notte nella parte situata nel Nord-Est del paese. La tragica conseguenza è la morte di otto persone aggiornando il bilancio già pesante portandolo a 45 vittime. La maggior parte di esse sono senza tetti, spesso alcolizzati. Di fronte all’emergenza i centri di accoglienza hanno alleggerito i loro regolamento accettando e ospitando più gente possibile. La Bosnia è paralizzata dalla neve da sabato e le strade di Sarajevo sono avvolte dal bianco. I presidenti croati Ivo Jospovic e il presidente serbo Boris Tadic sono rimasti bloccati in un hotel a Jahorina, una stazione di sciistica nei pressi di Sarajevo, in cui partecipavano a un meeting. Tutta l’Europa è fortemente provata dal maltempo che sta mettendo in ginocchio in sistemi di trasporto, un terzo dei voli è stato annullato nell’aeroporto londinese di Heathrow. Una persona è morta nel Montenegro e la parte montuosa nel nord del paese è stata isolata. In Romania, l’ultimo bilancio rivelava 28 morti sabato. Centinaia di scuole sono state chiuse. In Bulgaria, 16 persone sono decedute, scoperte per la maggioranza nelle proprie abitazioni prive di riscaldamento. Il freddo ha fatto 10 vittime in Lettonia, 9 in Lituania, sette in Serbia, sei in Repubblica Ceca, due in Grecia, uno in Slovacchia e uno in Macedonia. In Russia almeno 64 persone sono morte. Le temperature hanno raggiunto -25C° a Mosca ed erano molto vicine a -50°C nella Siberia Orientale anche se i manifestanti pro e contro Putin erano comunque in piazza nella capitale russa. Nel bel paese la situazione è delicatissima e Roma rimane avvolta dalla neve che ha mandato in tilt il traffico. Venerdì il sindaco Alemanno ha deciso di fermare tutti i servizi tranne quello della polizia locale e della protezione civile. Nel meridione la situazione è altrettanto difficile una persona e morta a Napoli. A Venezia la laguna ha cominciato a gelarsi mentre le temperature nella alpi piemontesi è scesa a -30C°. In Germania invece il termometro segna i 16C° a Berlino. Nel paese della regina Elisabetta la neve è arrivata fino ai 15 cm. La Catalogna anch’essa sommersa dalla neve e in Spagna si registrano temperature comprese tra i 13 e i 10°C mentre il vento raggiunge i 100km/h. In Austria la temperatura è di circa 28°C dove un uomo è morto in seguito ad un incidente con la sua autovettura. Un’ ondata di freddo intensa che molti in Italia paragonano a quella avvenuta nel lontano 1985 che secondo le previsioni metereologiche continuerà almeno per i prossimi cinque giorni.
Manuel Giannantonio
5 febbraio 2012