Azienda spacciava come extravergine un olio destinato ad alimentare vecchie lampade
AREZZO – L’intervento delle forze dell’ordine del nucleo anti frodi di Roma ha consentito di evitare che oltre 250 litri di falso olio extravergine di oliva venissero somministrati e venduti al pubblico grazie ad un’operazione portata a termine con la collaborazione dell’ispettorato centrale della tutela, qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.
I carabinieri hanno denunciato alla procura di Arezzo il legale rappresentante di un’azienda agricola della zona e proceduto al sequestro del falso olio extravergine, sottraendolo in tal modo alla vendita verso ignari consumatori. L’operazione si è svolta nell’ambito di controlli straordinari atti a verificare la qualità del prodotto tenuto nelle rivendite e destinato al consumatore finale.
I carabinieri, nel controllare una fattoria toscana della provincia di Arezzo che garantiva la vendita al dettaglio di un olio extravergine di oliva etichettato come ‘biologico’ al prezzo di 13 euro al litro, hanno accertato che il prodotto non era assolutamente rispondente alle qualità pubblicizzate. Grazie all’ausilio del laboratorio dell’Icqrf di Perugia, che aveva analizzato campioni prelevati in precedenza, si è potuto appurare che ‘l’olio biologico extravergine’ in realtà era un prodotto non destinabile al consumo umano: si tratterebbe infatti di olio lampante, utile solamente ad alimentare lampade.
Preoccupa il fatto di non potersi più fidare neppure delle etichette dei prodotti commercializzati le quali, sempre più spesso, contengono dati non rispondenti al vero. L’unica strada percorribile sembra essere quella dei controlli da parte degli enti preposti, che si adoperano per evitare truffe e danni per la salute dei consumatori.
Davide Lazzini
8 settembre 2014