Roberto Straccia: Conferito l’incarico per autopsia ed esame del Dna, presto l’identità del corpo ritrovato a Bari
La Procura di Bari ha conferito l’incarico per lo svolgimento dell’esame del Dna e l’autopsia sul corpo ritrovato sugli scogli del litorale barese – gli esami sul cadavere, reso irriconoscibile per via della lunga permanenza in acqua, verranno svolti dal medico legale Gianfranco Divella.
L’esame autoptico verrà effettuato presso l’istituto di medicina legale del policlinico di Bari e servirà a chiarire, non solo l’identità, ma anche le possibili cause della morte – in particolare, si potrà stabilire se il decesso è stato dovuto all’annegamento o se il giovane sia finito in acqua quando già era privo di vita. Saranno presenti anche alcuni consulenti del pool di super esperti scelti dai familiari: l’ex comandante del Ris e biologo, Luciano Garofano, il dottor Enrico Rizzo e l’avvocato Emilia Velletri. Oltre al medico legale Claudio Cacaci ed un’agenzia di investigazioni private di San Benedetto del Tronto.
Varie le ipotesi al vaglio degli investigatori su quelle che potrebbero essere state le cause della morte di Roberto – l’attenzione degli inquirenti è concentrata su alcuni episodi del passato riguardanti il giovane. Ci si riferisce, nello specifico, ad un primo ricovero per avvelenamento avvenuto nel 2004, seguito da un secondo ricovero avvenuto nel 2009 presso l’ospedale di Pescara, dopo che il ragazzo era stato ritrovato privo di sensi e pieno di ecchimosi.
Intanto, viene fuori un sms che il ragazzo avrebbe inviato ad un’amica il giorno prima della scomparsa e di cui non si sono trovate tracce nella memoria del telefonino – dall’apparecchio, lasciato da Roberto nell’appartamento di Pescara, sono stati cancellati tutti i messaggi in memoria. Nel messaggio il giovane studente avrebbe riferito all’amica del litigio con un coinquilino del palazzo sito nella cittadina abruzzese, dove Roberto si era trasferito per motivi di studio.
di Patrizia Tarli
10 gennaio 2012