Incendio nel Savonese: a Vado Ligure torna la calma

Un incendio di grandi proporzioni è divampato nella notte di Natale devastando la zona di Vado Ligure (nel savonese). Stamani è stato chiuso un tratto dell’A10 e centinaia di persone che vivono nelle varie frazzioni a ridosso della cittadina sono state fatte evacuare per sicurezza. Il sindaco di Vado Ligure, Attilio Caviglia ha affermato che la situazione è difficile e che attualmente sono in azione 5 mezzi aerei per controllare gli incendi.
Il numero di sfollati aumenta di ora in ora, sono sei le frazioni evacuate. Il sindaco ha affermato: ”grandissima è la mobilitazione, in mille hanno già operato sul territorio. La situazione è ancora di vera emergenza la speranza è che i mezzi aerei così come il lavoro incessante delle squadre di soccorso a terra possano contenere l’avanzare del fuoco che minaccia ancora molte abitazioni”.
Fin ora sono stati bruciati più di 200 ettari di bosco. Edoardo Mulattiero, dirigente dei Vigili del fuoco di Savona che sta coordinando gli interventi ha detto che la situazione migliorerà solo: “Se il vento non aumenterà nelle prossime ore spero di riuscire a vedere la luce in fondo al tunnel”.
Aggiornamento delle ore 20:30
I vigili del Fuoco sono riusciti nel corso della giornata ad arginare il violento incendio che in due giorni ha devastato 200 ettari di bosco. In queste ore non restano che pochi focolai, nonostante tutto resta alta l’allerta sulle colline attorno a Vado Ligure poiché il vento potrebbe tornare a soffiare forte e quindi alimentare nuove fiamme.
L’incendio ha colpito sei frazioni da Segno, a Sant’Ermete, da San Genesio alla valle di Vado fino al versante di Valleggia, a Quiliano, distruggendo case, auto, aziende. Nel pomeriggio è stato anche riaperto il tratto dell’A10 che era stato chiuso nella notte.
Ora non resta che capire quale sia stata la causa di questo incendio che è partito dalla frazione di Segno il giorno della vigilia di Natale, spento in un primo momento ma poi tornato, il giorno dopo, a divampare estendendosi a macchia d’olio. Fra le ipotesi avanzate dalla Guardia Forestale c’è quella dello scoppio di un petardo ma non si esclude anche la pista dolosa.
di Virginio Sapio
26 dicembre 2011