Il noto processo “mediatico “ che riguarda la drammatica quanto tragica circostanza in cui è morta la giovane studentessa Meredith Kercher si arrichisce di nuovi elementi. Dopo la diretta mondiale con la quale sono stati assolti due dei tre imputati ( Amanda Knox e Raffaele sollecito ) sono state depositate infatti le motivazioni che hanno determinato l’assoluzione con formula piena del 3 ottobre 2001. L’unico colpevole per la corte d’assise di Perugia è il cestista ivoriano Rudy Guede condannato a 16 anni grazie alla concessione delle attenuanti generiche.
Tale sentenza lo incolpa in quanto gli elementi a suo carico sono numerosi e univoci e viene dunque accertata la piena responsabilità dell’imputato, tuttavia questo verdetto non provava in maniera efficace che Guede, fosse l’autore materiale del delitto di via della pergola. Un’intero capitolo delle 143 pagine in cui viene giustificata la motivazione dell’assoluzione riguarda le dichiarazioni di Guede. I giudici dicono che Guede non è mai stato interrogato nell’ambito del presente processo e quindi non esistono dichiarazioni che hanno per oggetto i fatti principali del processo. Inoltre nel processo d’appello contro Amanda e Raffaele il giovane ivoriano dichiarò: “ Non sta a me decidere chi ha ucciso Meredith, ho sempre detto chi c’era in quella casa.” Per la corte però tra gli elementi a carico dei due imputati rimane una dichiarazione inattendibile proprio in virtù del fatto che Guede non indica Amanda Knox e Raffaele Sollecito come autori del delitto. L’assoluzione con formula piena è stata dettata dunque dalla mancanza di prove concrete e dalla conseguente esclusione della responsabilità dei due imputati per il delitto Kercher. L’unico colpevole quindi per la legge rimane proprio il giovane ivoriano mentre i due ex – fidanzanti affrontano la loro nuova vita da colpevoli a ragazzi per bene grazie a una sentenza che rimane avvolta dal dubbio e dalle incertezze nonostante tutto. Amanda tornata a Seattle negli States sta cercando di ricominciare ed ha nominato un agente letterario ( Lo stesso di Obama e Blair ) per promuovere il suo libro di memorie con l’intento di rendere pubblicamente le sue verità e in maniera dettagliata e l’andamento della tragica vicenda che la vede comunque protagonista mentre Raffaele si è recato recentemente a Perugia per depositare un crocifisso e pregare di fronte alla casa del delitto. L’opinione pubblica rimane comunque divisa circa la decisione presa anche se è stato dichiarato che tutte le ipotesi investigative sono state portate a termine.
di Manuel Giannantonio