Roma, teste di maiale alla mostra dell’ebraismo e all’ambasciata israeliana

Nel giro di pochi giorni tre gesti intimidatori contro la comunità ebraica. Il sindaco «un gesto inqualificabile»
Continua la provocazione contro la comunità ebraica. Due pacchi contenenti ciascuno una testa di maiale sono stati spediti al museo di Sant’Egidio a Roma, ove è in corso la mostra ebraica e all’ambasciata israeliana. Un intimidazione cominciata ieri ed annunciata da una telefonata anonima. Il pacco, uguale agli altri due e recapitato direttamente alla Sinagoga di Roma, per prudenza non è stato scartato, perché in attesa dell’arrivo degli artificieri, i quali, una volta giunti sul posto, hanno analizzato le scatole allo scanner, trovando così la testa di maiale. E’ un messaggio fin troppo chiaro: un gesto intimidatorio per offendere la comunità ebraica, che dimostra la sua indignazione, dato che proprio in questi giorni si prepara alla giornata dedicata alla Shoah. I tre pacchi sospetti, i quali non contenevano mittente e destinatario, sono stati mandati da una società che si occupa di consegne. Sul caso indaga la digos.Ad interromper la tranquillità della comunità ebraica non sono state solo le teste di maiale, che secondo il simbolismo della malavita rappresentano la morte, ma anche le scritte e i disegni raffiguranti svastiche, apparsi sulle mura del III municipio.Immediate le reazioni da parte delle istituzioni, tra cui il ministro per l’integrazione Cécile Kyenge, il Presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti e il Sindaco Ignazio Marino, che afferma come “chi oltraggia la comunità ebraica offende Roma”.
di Serena Santoli
25 gennaio 2014