Secondo quanto comunicato alla stampa dalla Farnesina, poche ore fa la nave Montecristo, da ieri nelle mani di 5 pirati somali, è stata liberata grazie all’intervento della Task Force dell’Operazione Nato Ocean Shield che svolge attività di contrasto alla pirateria nel bacino somalo. Due unità della marina militare statunitense e britannica sotto la direzione dell’Ammiraglio italiano Gualtiero Mattesi hanno liberato la nave catturando tutti gli assalitori subito dopo il via libera congiunto del ministro della Difesa Ignazio La Russa e del collega britannico Liam Fox.
L’operazione sarebbe andata in porto grazie all’aiuto degli stessi marinai che, rifugiandosi in una zona blindata della nave, sono riusciti a virare dirigendosi presso l’International Traffic Recognized Corridor, avvicinandosi così ai soccorritori. La nave dopo un SOS aveva smesso di comunicare con società livornese D’Alesio, proprietaria dell’imbarcazione, circa 24 ore fa, intorno le 6 del mattino ora italiana. L’impossibilità di comunicare tramite i telefoni satellitari aveva fatto temere subito per il peggio.
L’equipaggio di 23 persone tra i quali 7 italiani ora sta bene, e nei prossimi giorni dovrebbe tornare verso Livorno. La figlia del comandante della Montecristo, Diego Scussat ha dichiarato dopo la notizia: “Siamo felici”. “Quando lo sentirò – aggiunge – so che mi metterò a piangere”.
Per fronteggiare il problema pirateria in un area in cui transita il 30% del petrolio che arriva in occidente, il ministro La Russa, in accordo con un provvedimento parlamentare, metterà a disposizione da oggi 10 unità di 6 uomini armati per scortare le navi che attraverseranno aree ad alto rischio come quelle somale.
Nel provvedimento è stato incluso un articolo che permette agli armatori di navi italiane di ingaggiare personale di sicurezza privato che non opererà secondo gerarchie marittime ma che risponderanno direttamente ad una base logistica a Gibuti, stato africano del Corno d’Africa.
di Morris Bisanti
11 ottobre 2011