Dramma Sardegna: morti, sfollati e tanta volontà di ripresa, ma il maltempo continua

Gli effetti del ciclone Cleopatra in Sardegna si fanno sentire in tutta la sua drammaticità. Maltempo, piogge eccezionali che sono abbattute su quel terriotorio portando morte e danni ad un’intera regione.
Oltre ai 18 morti, continuano ad aumentare gli sfollati ed i disagi per l’intera popolazione.
Tanta la solodarietà delle autorità, locali e nazionali alle famiglie colpite dal lutto di questa furia della natura, che ha fatto tante vittime, ma soprattutto sta lasciando tanto dolore e traumi psicologici.
Il dolore delle vittime non può e non deve essere oggetto di una graduatoria, perchè tutti meritano lo stesso rispetto, ma particolare sensazione è stata suscitata dalla scomparsa di Luca Tanzi, un poliziotto morto a bordo del fuoristrada precipitato nella strada tra Oliena e Dorgali, mentre si prodigava a portare socciorsi alla popolazione, adempiendo il suo dovere di servitore dello stato.
Così come l’intera famiglia brasiliana che viveva ad Arzachena, madre, padre e due figli, la cui scomparsa ha procurato intenso dolore alla Comunità Evangelica locale a cui appartenevano e “nessuno – ha detto uno di loro – pensi che Dio non abbia visto la loro difficoltà e affermi che sia un Dio crudele, perchè tutti i giorni il sole sorge per il giusto e per l’ingiusto“.
Triste dunque il bilancio di questo dramma che ha procurato dolore e morte per colpa dell’ormai tristemente nota bomba d’acqua che si è abbattuta per lo più sul versante occidentale della Sardegna.
Così il primo cittadino di Olbia, Gianni Giovannelli, spiega quel che è successo: “Eravamo preparati al maltempo, ma è caduta in un’ora la quantità d’acqua che solitamente cade in sei mesi. Un evento non prevedibile“. 450 ml d’acqua per l’esattezza. Così si è subito aperta la questione della prevedibilità di questa tormenta d’acqua. Ma si tratta di un evento eccezionale e già questo basta a spiegare come l’eccezionalità per sua natura spiazzi qualsiasi prevedibilità. “Il sistema di allertamento nazionale ha fatto il suo dovere“.
Il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, ribadisce che sono infondate le accuse di ritardi nell’allerta e che si è trattato di “un evento eccezionale” e quindi imprevedibile.
Il premier Letta, dal canto suo, ieri si è recato sull’isola al Centro di Coordinamento Soccorsi allestito nel Consiglio comunale di Olbia e ha garantito che lo Stato ha già stanziato 20 milioni di euro per l’emergenza. La prima necessità è di salvaguardare la popolazione, portare assistenza e ripristinare la viabilità e le comunicazioni messe a rischio da danneggiamenti alle linee elettriche e conseguenti black out.
Letta ha anche asicurato la presenza dello Stato, promettendo un decreto che proclami lo stato di calamità e aiuti dall’Europa, da dove già giunge la voce di solidarietà alla popolazione sarda dal Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz.
Olbia è statamla città più colpita con 13 morti, a causa dell’esondazione di molti fiumi; l’acqua ha allagato le strade ed è così che si è registrato un alto numero di vittime tra gli automobilisti. “Siamo solo all’inizio dei soccorsi, ho trovato grande volontà, un pò meno organizzazione”, ha detto il responsabile della Protezione civile, Franco Gabrielli, dalla centrale di Coordinamento dei soccorsi allestita a Olbia. “Stiamo cercando di organizzarci bene”, ha aggiunto.
Nel frattempo la Protezione civile continua il suo lavoro con le idrovore per svuotare dall’acqua le abitazioni. Ma la vera brutta notizia è che la situazione meteorologica non accenna ancora a migliorare. Dopo l’eccezionale maltempo che nelle scorse ore ha colpito la Sardegna, un sistema depressionario determinerà un’ulteriore fase di maltempo sull’isola e sulle regioni meridionali tirreniche. La perturbazione che sta interessando l’Italia porterà nelle prossime ore ancora piogge e temporali su buona parte del Paese.
Il Dipartimento della Protezione Civile ha dunque emesso una nuova allerta che integra ed estende quella di ieri: sulla base delle previsioni disponibili gli esperti prevedono precipitazioni diffuse e molto intense, che potranno essere accompagnate da fulmini e morti raffiche di vento, su Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Campania, settori occidentali di Abruzzo e Molise, Basilicata e Puglia. Sono inoltre previsti venti da forti a burrasca su Campania, Molise, Basilicata e Puglia.
Il Dipartimento seguirà l’evolversi della situazione in contatto con le prefetture, le regioni e le strutture locali di protezione civile.
Raffaella Antonini
21 novembre 2013