Chi smantellerà la Concordia? In molti si contendono un business milionario

Dopo mesi di preparativi e diciannove ore di lavoro ininterrotto la Costa Concordia è stata ruotata e messa di nuovo ‘in piedi’. In queste ore stanno continuando le operazioni per la messa in sicurezza del relitto per far si che gli operatori possano entrarvi e cominciare le ricerche delle due vittime ancora disperse, ovvero Russell Rebello, membro dell’equipaggio, e della signora Maria Grazia Tricarichi.
La nave resterà poi al Giglio almeno fino alla prossima primavera quando, una volta pronta per esser trasportata, verrà portata altrove per esser smantellata. Proprio l’ultima destinazione del relitto in queste ore sta creando un dibattito molto acceso, perché? Perché dietro lo smantellamento di questo gigante dei mari c’è un vero e proprio business milionario. La Costa Concordia difatti è formata da quintali di acciaio, plastica ed altri materiali pronti per esser riciclati. Per farlo sarà necessario spendere almeno 100 milioni e servirà il lavoro di almeno mille persone, ma il giro d’affari complessivo potrebbe toccare il mezzo miliardo.
Detto questo è facile comprendere come lo smantellamento della Concordia sia un affare che in grado di far gola a molti, per questo motivo nelle ultime ore si è scatenata un vera e propria corsa all’appalto. Le candidature aumentano con il passare del tempo. Finora si sono fatti avanti i porti di Piombino, Palermo, Genova, Civitavecchia, Napoli e Porto Torres.
Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha fatto notare ieri che la nave, per questioni di sicurezza, dovrebbe esser trasportata nel porto più vicino, ovvero quello di Piombino, ed esculdere mete più lontane come il capoluogo siciliano. Ma non ogni destinazione sembra possibile.
Sergio Girotto, project manager della rimozione per conto di Micoperi ha affermato che: «La distanza è un problema relativo noi siamo pronti al trasporto in qualunque luogo, almeno del Mediterraneo. L’ultima parola, per quanto ci riguarda spetta a Costa Crociere. Aspettiamo ordini. il progetto prevede un transito possibile in tutto il Mediterraneo. Ci devono solo dire dove».
Chi sarà il miglior offerente?
Enrico Ferdinandi
(@FerdinandiE)
18 settembre 2013