Addio a Walter Bonatti, leggenda dell’alpinismo
di Enrico Ferdinandi
Il grande alpinista, giornalista e scrittore si è spento improvvisamente ieri sera a Roma per una malattia.La salma sarà trasportata a Lecco dove sabato e domenica sarà allestita la camera ardente.
Si è spento all’età di 81 anni Walter Bonatti, leggenda dell’alpinismo, ma non solo, fu giornalista e scrittore di fama. A diffondere la notizia in una nota l’editore Baldini Castoldi Dalai. La scomparsa è avvenuta lo scorso martedì sera a Roma, per una malattia. La salma sarà trasportata a Lecco dove sabato e domenica sarà allestita la camera ardente prima dei funerali.
Bonatti nacque il 22 giugno 1930 a Bergamo, già dal 1948 cominciò l’attività sportiva di scalatore sulle vette delle Prealpi. La sua passione e l’impegno lo portarono a raggiungere grandi traguardi, nel 1950 prova la sua prima grande impresa la scalata del Grand Capucin, sul Monte Bianco, vetta che prima di allora non era mai stata conquistata. Saranno molte le imprese di Bonatti ad esempi nel 1954 partecipò alla spedizione italiana capitanata da Ardito Desio sul K2, lui stesso ricorderà che quell’esperienza fu: «Fin troppo crudele per la mia giovane età», aveva difatti solo 24 anni, Bonatti si salvò miracolosamente superando gli 8.000 metri di quota. Dopo quell’esperienza fu al centro di un lungo caso giudiziario sull’accaduto che lo vedrà assolto, sia i Tribunali sia lo stesso Cai riconosceranno la sua versione come l’unica vera. Negli anni seguenti compie altre imprese sul Monte Bianco (pilastro sud-ovest del Petit Dru, la Poire, il Pilone centrale del freney). Ultima grande impresa quella sul monte Cervino nel 1965. In seguito negli ultimi anni si dedicò nell’attività di reporter ed esploratore.