Neonata di 4 giorni e 350 profughi salvati a Siracusa
Le conseguenze umanitarie della primavera araba e del conflitto siriano
Esiste una sola speranza in questo ennesimo sbarco clandestino e si chiama Nadha, nata durante la traversata notturna, che è riuscita a sopravvivere ed è stata soccorsa insieme alla madre dal personale della Croce Rossa. La bambina siriana, trovata con il cordone ombelicale ancora attaccato, è stata trasportata in ospedale dove i medici hanno accertato le sue buone condizioni di salute.
Mercoledì 28 agosto, 350 profughi ammassati in due imbarcazioni sono sbarcati sulle coste siracusane, mettendo ancora una volta in moto il sistema di assistenza umanitaria dell’isola.
Il primo barcone è stato avvistato da un aereo della Marina ed è stato intercettato a 70 miglia dalla costa dalla nave della Marina militare “Foscari”, che ha subito provveduto a soccorrere i 199 immigrati provenienti dalla Siria, mentre la seconda “carretta del mare” è stata avvistata poche ore dopo da una motopesca a 15 miglia da Avola, provincia di Siracusa; l’equipaggio non si è limitato ad avvisare le autorità costiere, ma si è mobilitato a prestare i primi soccorsi a 150 profughi, la cui nazionalità non è stata ancora accertata, che navigavano a bordo di una imbarcazione ormai incapace di arrivare fino alla costa. I migranti, imbarcati sulle motovedette delle capitanerie di porto, sono stati subito condotti nel porto di Siracusa.
Le difficoltà maggiori si sono riscontrate con il primo barcone, in quanto il mare mosso ha reso pericoloso il trasferimento dei profughi sulle tre imbarcazioni della Guardia Costiera, ma l’operazione si è comunque conclusa con il salvataggio di tutte le persone a bordo, comprese 50 donne e altrettanti bambini.
Tre egiziani, tra i 20 e i 30 anni, sono stati fermati con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina; secondo la procura di Siracusa essi erano gli scafisti di un altro barcone che si è arenato in una zona balneare vicina al capoluogo e che trasportava quasi cento siriani.
Le conflittualità sociali e l’ instabilità politica del Nord Africa hanno determinato la creazione di un vero e proprio fiume di clandestini: secondo l’ ISTAT i permessi rilasciati dalle autorità italiane per motivi umanitari e di asilo, sono passati da 10.336 nel 2010 a 42.772 nel 2011 e solo negli ultimi mesi sono arrivate 24 mila persone.
L’escalation di violenze nel conflitto siriano porterà ad un aumento progressivo di queste cifre, come afferma il comandante della capitaneria di porto di Siracusa Luca Sancilio: ” sono arrivati molti siriani in questi giorni e visto quello che sta accadendo in Siria, ci aspettiamo nuovi arrivi”.
Le coste italiane sono ancora in attesa di accogliere migliaia di uomini, donne e bambini che ricercano la normalità, perduta nei loro Paesi lacerati da infinite guerre civili, e la piccola Nadha ci insegna che in queste tragedie del mare c’è sempre posto per la vita.
di Benedetta Cucchiara
29 agosto 2013