Tragedia Monteforte Irpino: 38 vittime. Per l’incidente del bus precipitato aperta un’inchiesta per omicidio colposo plurimo. Domani lutto nazionale.

Erano tutti amici ed erano riusciti ad esaurire il loro grande desiderio: fare una gita tutti insieme come una grande famiglia, ma un destino crudele, atroce ha voluto che non tornassero più a casa.
Il bilancio delle vittime della tragedia del bus privato, che di ritorno da un pellegrinaggio da Pietralcina è finito in una scarpata da un viadotto dell’A16 a Monteforte Irpino, ( AV) è drammatico: 38 morti accertati, 10 feriti; alcuni molto gravi.
Tra le 48 persone a bordo del bus, coinvolti e feriti anche sei bambini che sono stati ricoverati all’ospedale pediatrico “Santobono” di Napoli.
Per il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, le vittime sono 39. Tra le vittime c’è anche l’organizzatore della gita, Luciano Caiazzo, che come altre vittime della strage, era di Pozzuoli.
Secondo le prime indagini e testimonianze, il bus avrebbe sterzato per evitare le auto che erano incolonnate nei pressi di un cantiere, per altri invece la causa dell’incidente è da imputarsi allo scoppio di un pneumatico. Sul drammatico episodio, la Procura di Avellino ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo plurimo. Gli accertamenti giudiziari non solo dovranno far luce su eventuali responsabilità dell’autista, deceduto nell’incidente, sul quale corpo sarà eseguita l’autopsia per stabilire se è stato colto da malore durante la guida, ma anche sulle condizioni tecniche del mezzo che aveva superato la revisione annuale lo scorso marzo. Verifiche, inoltre, saranno eseguite all’impianto di segnalazione del cantiere autostradale, non tralasciando anche controlli sulla barriera di protezione che è stata abbattuta dal bus.
Il pullman, secondo quanto raccontato da un operatore che segnalava con una bandiera di rallentare, a circa 100 metri dall’incidente, viaggiava a forte velocità e con la porta anteriore non completamente chiusa, forse a causa di un precedente contatto avvenuto con il margine destro dell’autostrada. Pezzi di trasmissione del mezzo sono stati poi trovati sull’asfalto a oltre un chilometro, prima del luogo dell’incidente. Segno evidente che il bus doveva già presentare qualche problema.
Allucinante, straziante è stata poi la scena che si è presentata nella scuola di Monteforte Irpino, dove sono state allineate le bare delle vittime.
Avvilito anche il Presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta che dalla Grecia, dove si trovava in missione, ha precisato: “E’ un giorno triste, non ci sono parole.” Cordoglio e dolore sono stati espressi anche dal ministro della Difesa, Mario Mauro, da Annamaria Cancellieri, ministro della Giustizia e da Giampiero D’Elia, ministro per la Pubblica Amministrazione.
Categorico anche il messaggio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che ha detto: “ Questa inaccettabile sciagura richiama tutti, istituzioni e cittadini, ad un più tenace impegno per la sicurezza stradale ed impone ogni iniziativa utile a ridurre i fattori di rischio. Napolitano ha poi espresso la solidarietà di tutto il Paese alle famiglie colpite e al comune di Pozzuoli. Il più scrupoloso e responsabile rispetto del codice della strada è essenziale per tutelare noi stessi, i nostri cari e il prossimo” – ha precisato poi il presidente. Nel frattempo sono arrivate le bare delle vittime al Palazzetto dello sport di Monteruscello a Pozzuoli, dove domani si svolgeranno i funerali solenni. Attese 2 mila persone. Nel frattempo, sempre per domani il governo ha programmato il lutto nazionale.
Gigi Rubino
29/07/2013