CASO MELANIA REA Il marito arrestato: COLPEVOLE O INNOCENTE?
di Ivan Figurino Gangitano
Oggi giorno 19/07/2011 è stato arrestato Salvatore Parolisi per omicidio, crudeltà e vilipendio della moglie Melania Rea, la ventinovenne trovata morta circa 3 mesi fa nel bosco di Terramano vicino Ascoli.
Il fermato durante l’interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre nei giorni precedenti sia alle emittenti televisive e sia ai membri della famiglia si è sempre dichiarato innocente, dicendo che il vero assassino è libero ed accusando la procura di aver sempre svolto un indagine indirizzata verso un unico senso, la sua colpevolezza.
Secondo il RIS e la procura sussistono invece gravi indizi di colpevolezza quali le varie versioni fornite dall’accusato, la mancanza di testimoni che abbiano potuto confermare la presenza dei due coniugi nei luoghi da lui indicati, le tracce di DNA ritrovate sulle innumerevoli ferite sul corpo della vittima causata da un’arma da taglio, ed infine, delle macchie di sangue di Melania Rea trovata sull’auto di Parolisi.
Durante le indagini svolte precedentemente e che continuano allo stato attuale assume una certa rilevanza, anche se in maniera indiretta la relazione o anche le relazioni extra-coniugali avute dall’indagato e scoperte ripetutamente dalla vittima.
Questo caso come altri degli ultimi mesi divide l’opinione pubblica tra colpevolisti ed innocentisti, tra chi pensa che le prove siano insufficienti ad un arresto, tra chi invece, pensa che le prove siano schiaccianti ed impugnabili.
Allo stato attuale risulta solo il Parolisi fermato anche se la procura e le unità scientifiche continuano ad indagare, con scrupolo e professionalità in tutti settori possibili.