MESSINA: La terra trema e fa paura
di Roberto Mattei
Lo sciame sismico che sta interessando la cittadina siciliana da mercoledì 22 giugno desta molta preoccupazione poiché rievoca un evento devastante non ancora dimenticato dagli abitanti della zona: il terremoto calabro-siculo del 1908.
In Sicilia la terra continua a tremare. Sono ore di apprensione per gli abitanti del distretto sismico della costa siciliana settentrionale che dal 22 giugno è interessata da una serie di scosse di terremoto d’intensità variabile tra i 2.0 e i 4.1 Ml (magnitudo). Un’inquietudine più che giustificabile visto che lo sciame sismico sta interessando la provincia di Messina, città che nel 1908 fu rasa al suolo da un terremoto devastante che in soli 37 secondi distrusse anche Reggio Calabria e che per questo è ricordato come terremoto calabro-siculo.
Era il 28 dicembre 1908, un lunedì come un altro, che non lasciava presagire nulla di preoccupante, quando alle 5.21, una violenta scossa di abbatté sullo Stretto di Messina con una potenza inaudita. I sismografi schizzarono via come impazziti, toccando i 7.2 gradi Richter e cogliendo gli abitanti nel sonno. I danni furono impressionanti: tutte le vie di comunicazione interrotte (strade, ferrovie, telegrafi, linee telefoniche), cavi elettrici e gasdotti gravemente danneggiati, illuminazione stradale sospesa. L’evento causò il crollo del 90% degli edifici della città siciliana. Scavando a fondo nella “storia sismica” della zona, si scopre che nel 1783 la cittadina era stata interessata da un altro terremoto di forte intensità che l’aveva in gran parte distrutta. Ecco perché nonostante questa volta non si abbiano segnalazioni di danni a persone o cose, la preoccupazione per gli abitanti della zona è molto alta. Dall’inizio dell’evento mercoledì scorso, 32 sono stati i movimenti tellurici registrati dalla rete sismica nazionale dell’INGV, concentrati nelle zone di Longi, Galati Mamertino e San Salvatore di Fitalia.