L’ORA PIÙ BUIA | Quando un politico borbottante salvò il mondo

Fra poco più di un mese e mezzo sarà tempo di Premi Oscar ed allo scoccare del nuovo anno già cominciavano a circolare le prime previsioni sui premi cinematografici più famosi del mondo. Nel frattempo però sono stati assegnati i Golden Globes, ed una vittoria su tutte ci è sembrata indiscutibile. L’interpretazione di Gary Oldman ne L’ora più buia infatti è stata così straordinaria da aver catalizzato l’attenzione di critica e pubblico ed è valsa all’attore britannico la vittoria nella categoria miglior attore in un film drammatico. Chissà che questo trionfo non possa essere foriero di altri premi.
L’ora più buia racconta la storia del Primo Ministro britannico Winston Churchill (Gary Oldman) a partire dal 1940, anno delle dimissioni di Neville Chamberlain dovute alla perdita dell’appoggio del Governo. Si rese così necessario un governo di larghe intese, capace di mettere d’accordo conservatori e laburisti nell’affrontare l’imminente minaccia nazista. Solo un uomo di polso come Churchill poteva farsi carico di una situazione così complicata, dalla quale però il Regno Unito riuscì ad emergere compatto più che mai nel momento di maggior delicatezza. Il Primo Ministro scardinò quella politica di “riappacificazione” con Hitler sostenuta da Chamberlain e dai conservatori, riuscendo nella fondamentale impresa di convincere il governo a combattere con ogni mezzo i tedeschi.
In quella che potremmo definire una visione diplomatica dei fatti narrati in Dunkirk di Christopher Nolan, L’ora più buia si sofferma ad analizzare le persone e le parole piuttosto che l’azione e la ferocia della battaglia. Churchill e l’amata moglie Clementine (Kristin Scott Thomas), la dattilografa Elizabeth (Lily James), Re Giorgio VI (Ben Mendelsohn) e il visconte Halifax (Stephen Dillane), tutti danno un apporto fondamentale alla buona riuscita della pellicola prendendosi ognuno il proprio spazio. Le parole, soprattutto, si impongono al centro dell’attenzione con una potenza eccezionale che culmina nel famoso discorso alla Camera dei Comuni che Churchill tenne il 4 maggio 1940. Il lavoro in fase di sceneggiatura è ben riuscito per il genere di film proposto e traspare come ogni frase pronunciata dal protagonista abbia un fondo di verità storica. A parte i discorsi pubblici che invece sembrano riprodotti fedelmente in ogni virgola.
La recitazione dell’intero cast è straordinaria, ma la cura che Gary Oldman ha dimostrato nel dare vita sullo schermo a Churchill è a dir poco sbalorditiva. L’attore britannico, con indosso un trucco assai efficace che potrebbe valere anch’esso una candidatura agli Oscar, si immedesima nella parte riproducendo il caratteristico difetto di pronuncia del Primo Ministro. La verve battagliera del protagonista si prende le luci della ribalta, ma la grande interpretazione di Oldman ha un altro pregio, forse meno evidente ma immensamente importante. Perché quello rappresentato ne L’ora più buia è un uomo di quasi settant’anni che da solo si erse ad ultimo baluardo di fronte alla barbarie nazista, combattendo fino a costo di mettere in pericolo un’intera nazione pur di abolire ogni dittatura. E purtroppo qualcuno al giorno d’oggi sembra sempre dimenticare i grandi sacrifici che gli uomini di quell’epoca furono costretti a fare in nome del bene più grande degli esseri umani: la libertà.
VOTO 7,5
Dati tecnici di L’ora più buia
TITOLO: L’ora più buia
TITOLO ORIGINALE: Darkest Hour
USCITA: 18 gennaio 2018
REGIA: Joe Wright
SCENEGGIATURA: Anthony McCarten
DURATA: 114’ minuti
GENERE: biografico, drammatico, storico, guerra
PAESE: Regno Unito, 2017
CASA DI PRODUZIONE: Working Title Films
DISTRIBUZIONE (ITALIA): Universal Pictures
FOTOGRAFIA: Bruno Delbonnel
MUSICHE: Dario Marianelli
MONTAGGIO: Valerio Bonelli
CAST: Gary Oldman, Kristin Scott Thomas, Ben Mendelsohn, Lily James, Ronald Pickup, Stephen Dillane, Samuel West, David Schofield, Hilton McRae