FERDINAND: IL TORO PACIFISTA

Un’educatissima storia di trasgressione: Ferdinand è un toro pacifista. “Ferdinand: il Toro”, commedia d’animazione tratta da “La Storia Di Ferdinad” ,scritta da Jeaf Munro sui disegni di Robert Lawson, obliata dalla censura nazista e franchista, è la nuova pellicola di Carlos Saldanha. Il regista brasiliano, noto al grande pubblico per “L’era Glaciale” e “Rio” ha scelto di raccontare la “favola” di un toro buono che si rifiuta di obbedire ad un destino di combattimenti nella corrida madrilena, trasformando il racconto dell’autore americano in una proiezione cinematografica, prodotta da 20th Century Fox Animation e Blue Sky Studios . Saldanha porta nelle sale un film per famiglie che educa a “risolvere i problemi con l’esempio, non con la forza, accettare l’altro, non giudicare un libro dalla copertina, andare oltre l’aspetto e capire quanto siamo uguali”.
Un toro rivoluzionario: dopo la perdita del padre in una corrida, Ferdinand, un cucciolo mite e avverso all’aggressività, è deluso e fugge dal centro di addestramento, dove era deriso dai suoi coetanei, trovando in una casa di campagna l’ambiente entro cui vivere serenamente coccolato dai profumati fiori della natura e dall’affetto di una dolce bambina Nina. Dopo essere diventato un bestione da 900 kg col manto di un nero lucente, Ferdinand per una serie di accidentali vicissitudini viene ricondotto in cattività nella “Casa del Toro”. Lì ritrova la tetra situazione che aveva lasciato, di tori votati al combattimento per guadagnare la fama ed evitare il macello. Nonostante la sua imponenza gli permettesse di pavoneggiare nel cortile e ambire al successo contro un mitico torero, Ferdinand continua a ripudiare la violenza. Sarà la sua eroica indole a determinare la fuga dal maneggio e un rocambolesco epilogo della vicenda.
Un’animazione dallo spiccato carattere moraleggiante e riflessivo, che introduce al tema del rapporto con il diverso e dell’oppressione, è smorzata da un lieto fine glorioso e da incredibili casuali accadimenti che tessono lo sviluppo delle trama. Ferdinand non è l’unico animale. Nella “Casa del Toro” c’è spazio per un antagonista spavaldo e bramoso di scontrarsi ed altri tori bizzarri che in compagnia di una capra sbadata, un trio di intraprendenti porcospini e dei vanitosi cavalli si rendono protagonisti di episodi di genuina comicità che tinteggiano la storia di momenti divertenti. A questi si alternano scene di più sentito sentimentalismo che ritraggono Ferdinand sconcertato dal destino impostogli dagli uomini. Paradossale è l’atteggiamento degli addestratori che istigano i tori alla violenza; l’antifrasi, infatti, sorregge alcune scene, tra cui quella finale, quando, per alcuni istanti, è Ferdinand a fare “il torero”, sottraendo il mantello rosso allo sfidante.
Una fotografia variopinta e delle musiche folkloristiche costruiscono la giocosa atmosfera all’interno della quale si riscatta la morale di Ferdinand che “sconfigge” quella degli altri personaggi. Nelle scene iniziali del film, prima di partire per la corrida che gli sarà letale, il padre di Ferdinand mette in guardia suo figlio riguardo al suo destino: “sei un toro e sei nato per combattere e mi dispiace ma il mondo funziona così”. Ferdinand,, al contrario, dimostrerà che niente impone ad un toro di combattere e lo farà trasmettendo la speranza di un cambiamento ai compagni, applicando umilmente un rifiuto della violenza e una spontanea solidarietà per l’altro. Per questo Saldanha dice che la storia da cui è tratto il film è considerata in Oriente un “libro alla Gandhi”. Nonostante il film smuova tematiche sociali profonde, in un periodo storico dove si riaffaccia lo spettro dell’intolleranza e della coercizione, il regista spiega che la volontà “non era fare un film politico ma raccontare una storia con dei bei personaggi che ha per protagonista un toro, poi ognuno è libero di interpretarla come vuole anche in senso politico”. Alla domanda se il film sarà proiettato alla casa Bianca, sorridendo, risponde “spero che lui (Trump) abbia letto “La storia di Ferdinand” ai suoi figli”. “Ferdinand” è un’ottima commedia animata, che trasmette messaggi sempre più attuali, “soprattutto oggi che il mondo è cambiato e non in meglio”, divertendo il suo giovanissimo pubblico. Le azioni di Ferdinand insegnano a credere in noi stessi perché tutti abbiamo una ragione per essere come vogliamo.
VOTO 8
DATI TECNICI
TITOLO: Ferdinand
USCITA: 21/12/2017
REGIA: Carlos Saldanha
SCENEGGIATURA: Carlos Saldanha, Cathy Malkasian, Jeff McGrath
DURATA: 106 minuti
GENERE: Animazione
PAESE: U.S.A
CASA DI PRODUZIONE: 20th Century Fox Animation e Blue Sky Studios
DISTRIBUZIONE (ITALIA): 2oth Century Fox
FOTOGRAFIA: Renato Falcao
MUSICHE: John Powell
CAST: Kate McKinnon, David tennant, John Cena, Bobby Cannavale