COCO | Vecchie foto, scheletri e musica dei mariachi, è in arrivo il nuovo film Disney Pixar

Si dice “finchè c’è vita c’è speranza” per cui il 19º lungometraggio della Pixar Animation Studios, in uscita il prossimo 28 dicembre, può parlare serenamente di scheletri, defunti e memorie di famiglia senza correre il rischio di avvolgere di mestizia le gioiose atmosfere del prossimo Natale 2017.
Coco, a dispetto dei suoi protagonisti da oltretomba, è una fiaba musicale variopinta, quasi fosforescente, melodiosa e toccante. In quest’ultima opera le straordinarie tecniche d’animazione della Pixar si uniscono alle toccanti e avvincenti capacità narrative della tradizione Disney per creare un racconto unico e trascinante come solo le musiche messicane dei mariachi riescono ad essere. Le vecchie foto, gli scheletri e gli spiritelli che popolano l’Aldilà del mondo di Coco non spaventano né addolorano, ma raccontano l’importanza dei ricordi.
Il regista Lee Unkrich e il suo team di disegnatori sono andati fino in Messico per osservare e studiare gli ambienti, la cultura e le tradizioni di questo paese in cui i festeggiamenti per la notte dei morti sono una vera festa da vivere in famiglia con tutta una serie di riti da rispettare.
“Era importante per noi -ha raccontato ieri il regista in conferenza stampa a Roma- realizzare una rappresentazione corrispondente ad una tradizione fortemente sentita in Messico. Abbiamo fatto tante ricerche. Anche se non ci siamo spinti fino alla terra dei morti però il risultato finale del mondo degli scheletri è stato fantastico, tutto basato sull’immaginazione ma radicato nei luoghi reali del Messico che avevamo visto nelle nostre ricerche. Un risultato complesso dal punto di vista visivo al quale il team ha lavorato molto duramente, ma che alla fine andava ben oltre quello che ci si poteva aspettare. Un computer non sarebbe stato capace di creare ciò che hanno creato loro”.
Nonostante il tema un po’ dark e alquanto sensibile dal punto di vista delle credenze religiose, Coco riesce a restare pienamente entro i rasserenanti argini del magistero etico della Disney. I sogni uniti all’importanza dei legami familiari, dei ricordi e degli affetti sono ancora una volta al centro della narrazione. Il giovane protagonista Miguel compie un cammino avvincente e ricco di svolte inaspettate alla scoperta di se stesso e dei valori più significativi della vita.
“Volevamo raccontare la storia di un giovane ragazzo – ha spiegato ai giornalisti romani la produttrice del film Darla K. Anderson (Toy Story 3 – La Grande Fuga)- che vuole inseguire le sue passioni, con tutte le complicazioni dovute ai vincoli della famiglia e volevamo che la storia fosse unita alle tradizioni e alla musica della Messico. La notte dei morti è una festa incentrata intorno alla famiglia e volevamo esplorare i complicati temi dei rapporti tra generazioni”.
“Poiché si parla di Aldilà però – ha aggiunto Unkrich- desideravamo far passare il messaggio che quella della Terra dell’Aldilà nel film non è la destinazione finale, perché volevamo rispettare anche i differenti concetti di vita dopo la morte appartenenti alle diverse religioni. In modo tale che le persone potessero continuare a credere che ognuno va dove si crede dopo la morte. Sapevamo che Coco sarebbe stato visto in ogni parte del mondo e volevamo rispettare la libertà di tutte le persone che avrebbero visto il film”.
Ma chi è Coco? Coco è l’anzianissima trisavola del protagonista del della storia, Miguel. Il film racconta un po’ la sua storia, le sue vicende dell’infanzia hanno infatti influenzato e determinato un po’ tutte le tradizioni, le abitudini e le convinzioni della famiglia per le successive tre generazioni. Un marchio al quale il piccolo Miguel sfugge. La sua smisurata passione per la musica però e il suo talento melodico, che inizialmente sembrano una anomalia rispetto alla vocazione di famiglia, in realtà celano un’origine assai più romantica e assolutamente comprensibile. Nella versione italiana del film è Mara Maionchi, la produttrice discografica più nota e sarcastica d’Italia, a prestare la voce a Coco. La Maionchi ha raccontato la sua straordinaria esperienza disneyana, anche nell’insolita veste di cantante, con il gustoso e simpatico spirito che da sempre la contraddistinguono.
“Ho dovuto solo cambiare un po’ la voce – ha detto la Maionchi-, perché stranamente Coco era più vecchia di me e questa è stata una grande gioia. Coco è un personaggio che mi piace molto, ricorda che finché c’è vita c’è speranza! Soprattutto è stato estremamente divertente che siano riusciti a far cantare me che sono notoriamente stonata. Dopo aver fatto cantare me sarebbero riusciti a far cantare anche il mio cane. Il tema della morte alla mia età un po’ spaventa, ma l’ironia toglie un po’ la paura e la passione per il ricordo mi piace. Quindi penso che lascerò fotografie sparse in tutta casa sperando di essere ricordata”.
Il singolo di Coco, “Ricordami”, è interpretato dal giovanissimo Michele Bravi, che racconta di aver pianto dall’inizio alla fine del film, ma non per tristezza, quanto piuttosto per il senso di tenerezza e per la dolcezza dei ricordi che la storia gli ha trasmesso. In Coco anche Valentina Lodovini e Matilda De Angelis prestano le loro voci, la prima alla nonna di Miguel, la seconda allo scheletro della zia del ragazzo.