ROMA 2017 | BLUE MY MIND, la rinascita nell’oscurità del mare

Il Premio Camera D’oro per Alice/Taodue è andato a Blue My Mind, presentato nella sezione Panorama di Alice nella Città. Il film svizzero è un coming of age atipico e cupo, nel quale la protagonista Mia dovrà fare i conti con i cambiamenti del suo corpo che lei si rifiuta di accettare. La storia passa da un dramma giovanile ad un fantasy tetro e misterioso, in cui assistiamo alla trasformazione di un’adolescente qualsiasi nell’essere sopito dentro di lei che ormai sembra prendere il controllo.
Mia (Luna Wedler) si è appena trasferita con la famiglia in un sobborgo alle porte di Zurigo. È una ragazza irrequieta che non riconosce l’autorità dei propri genitori e cerca in tutti i modi di restare da sola. Nella nuova scuola che ha iniziato a frequentare fa la conoscenza di Gianna (Zoë Pastelle Holthuizen) e del suo gruppetto di amiche, ragazze totalmente fuori controllo che riversano i loro turbamenti giovanili nelle droghe e nell’alcool. Nel fronteggiare la sua selvaggia adolescenza, Mia si accorge che il suo corpo sta cambiando in modo molto strano. In una spirale di mutamenti che vanno oltre la sua comprensione, la giovane cerca in tutti i modi di anestetizzare il suo dolore rifugiandosi nel vizio e nella dissolutezza. Quello che non sa è che la sua trasformazione è inesorabile e presto dovrà fare i conti con la sua natura sovrannaturale.
Il racconto di formazione narrato in Blue My Mind è un tragico spaccato della generazione contemporanea, avida di esperienze ma incredibilmente fragile e sola. Quello che distingue il film da tanti altri racconti del suo genere è la sua potenza espressiva che riesce ad aggirare una mera retorica sentimentalista, dipingendo una metamorfosi poetica e liberatoria. Mia si trova costretta a combattere contro la propria stessa natura come qualsiasi adolescente, rifiutandosi di accettare ciò che le sta succedendo. La trasformazione nella creatura sovrannaturale da sempre insita nel suo corpo acquisisce un chiaro valore metaforico: se inizialmente i piccoli mutamenti sono terrificanti, tutto porta al finale stadio evolutivo di Mia, libera finalmente di prendere il largo e vivere pianamente la sua vita di donna matura.
Il gioco di parole insito nel titolo, con quel blue che nella lingua inglese può rappresentare la depressione e la tristezza, dimostra come la mente di un adolescente giochi brutti scherzi a quell’età. La voglia di sperimentare “tutto e subito”, di consumare le emozioni fino all’ultima briciola spinge i protagonisti a scelte esecrabili. Ma il cambiamento esterno può e deve andare di pari passo con la consapevolezza intima e personale di ogni individuo, fino ad arrivare alla piena maturità del singolo pronto a continuare il proprio cammino con ritrovata fiducia nella vita.
VOTO 7,5
Dati tecnici di Blue My Mind
TITOLO: Blue My Mind
REGIA: Lisa Brühlmann
SCENEGGIATURA: Lisa Brühlmann
DURATA: 97’ minuti
GENERE: drammatico, fantastico
PAESE: Svizzera, 2017
CASA DI PRODUZIONE: Tellfilm, Zürcher Hochschule der Künste
FOTOGRAFIA: Gabriel Lobos
MUSICHE: Thomas Kuratli
MONTAGGIO: Noemi Katharina Preiswerk
CAST: Luna Wedler, Zoë Pastelle Holthuizen, Regula Grauwiller, Georg Scharegg, Lou Haltinner, Yael Meier, David Oberholzer