ROMA 2017 | #Day7: Ecco il film dei THE JACKAL, in serata arriva McKellen!

Addio fottuti musi verdi, di Francesco Ebbasta
Dopo le divertenti web series Lost in Google e Gay Ingenui, anche per i THE JACKAL è arrivato il momento di diventare grandi (o forse no?).
Per capire cosa ha combinato il collettivo di ragazzi napoletani, divenuti virali con Gli effetti di Gomorra sulla gente, l’appuntamento stavolta non sarà però sul loro canale YouTube, bensì in 250 sale sparpagliate in giro per l’Italia.
Addio fottuti musi verdi è il loro esordio cinematografico, per la regia di Francesco Ebbasta. Una divertente storia che analizza il problema della disoccupazione giovanile e cerca di risolverlo semplicemente auspicando un’invasione aliena.
Fortissima sarebbe la tentazione di spoilerare chi, secondo i THE JACKAL, sarebbe potuto essere il salvatore del nostro pianeta, ma proprio non vogliamo rovinarvi la sorpresa. Addio Fottuti Musi Verdi è infatti una commedia tanto coraggiosa quanto divertente, la dimostrazione palese di come la nostra idea di risata è -ed è sempre stata- innanzitutto legata all’autoironia.
In anni in cui alla commedia italiana viene rimproverato di non sapersi emancipare dagli stereotipi, Ciro Priello & Co. si appoggiano sfrontatamente a quei preconcetti per farne non un punto di debolezza ma anzi una chiave interpretativa forte, che contrasta con un’ altra esigenza nata dopo Lo chiamavano Jeeg Robot (2015): quella di dover fare film di genere a tutti i costi.
AFMV è un film fantascientifico in ogni sua sfaccettatura, il cui marchio Made in Italy (o meglio Made in Naples) non è stanca riproposizione di battute sentite e risentite, né tantomeno di effetti speciali grossolani. E’ invece un sapiente mix tra citazionismo (Il quinto elemento, Star Wars, The Island), satira sociale e comicità in stile Edgar Wright.
In sala dal 9 novembre.
Ian McKellen: «fare outing mi ha reso la vita più facile!»
L’ospite pomeridiano di oggi sarà Sir Ian McKellen, giunto alla Festa del Cinema per presentare un documentario sulla sua vita, McKellen: Playing the Part.
Per stessa ammissione dell’attore, raccontarsi di fronte al regista Joe Stephenson è stato molto complicato: «Sono abbastanza imbarazzato all’idea di dovermi raccontare, penso di essere la persona più noiosa del mondo!». Poi continua affermando che la sua carriera ha avuto degli evidenti benefici quando ha dichiarato di essere omosessuale -tematica che emerge anche nel documentario-, ed in particolare ci tiene a precisare che «fare outing mi ha reso la vita decisamente più facile! Non dovevo più mentire, non dovevo più nascondermi e ciò ha causato enormi benefici sia alle mie relazioni, sia al mio essere attore».
Parlando del suo mestiere poi, afferma di non essere spaventato da nulla: «Non mi fa paura nulla, eccetto la tecnologia! Mi fanno paura i politici, i militari, le pallottole, la stupidità. Ma quando si tratta di lavorare non mi fa paura nulla». Poi continua: «Mi sento fortunato perché ho un lavoro in cui posso assumermi dei rischi. In teatro e al cinema infondo è come se mi lanciassi dal tetto di un edificio senza sapere cosa succederà. Nel mio lavoro posso volare, non come Magneto, certo, ma è un mondo in cui non ci sono pericoli, non c’è stupidità!».
Ed essendo un tipo temerario, parlando si rende conto di non aver mai recitato in un musical. Si propone quindi ai giornalisti per essere scritturato in un eventuale lavoro del genere. Per convincerli, decide di recitare il famoso «Tu non puoi passare!» di Gandalf.
Applausi a scena aperta. Grazie Sir McKellen!