ROMA 2017 | #Day6:è il turno di Marc Webb, Chuck Palahniuk e Carlo Verdone

The Only Living Boy in New York, di Marc Webb
Il sesto giorno del Roma Film Fest tocca al nuovo film di Marc Webb. Dopo Gifted – Il dono del talento, il regista dei due reboot di Spiderman (The Amazing Spiderman (2012) e The Amazing Spiderman 2 (2014)) tornerà nelle sale con una commedia romantica che tanto deve a Il laureato (1967).
Thomas Webb (Callum Turner) infatti è un ragazzo sui vent’anni impacciato come il Dustin Hoffman di Mike Nichols, che non ha ancora capito qual è la sua strada e che – figlio dei suoi tempi – al posto di diventare l’amante di un socio di famiglia, rincara la dose conquistando l’amante del padre.
E così il drammone costruito da Webb mette in campo un protagonista la cui evoluzione del personaggio, somiglia non poco alla classica agnizione di un supereroe. Man mano che Thomas riconosce di avere delle diversità (essere l’unico ad essere vivo a New York, appunto), impara anche a gestirli e ad accettare il fatto che «da grandi poteri derivano grandi possibilità!».
Incontro con Chuck Palahniuk
L’incontro del pomeriggio sarà dedicato oggi ad uno degli scrittori più influenti degli ultimi venticinque anni, Chuck Palahniuk. L’autore di best seller come Fight Club (1996) e di Gang Bang (2008), prima del bagno di folla, ha incontrato i giornalisti in una conferenza stampa tanto discreta quanto commovente.
Ed in piena Festa del Cinema, le prime domande non potevano che essere su Fight Club e sul rapporto tra scrittore ed il regista David Fincher: «Non so se si può parlare di lavorare con David Fincher, al massimo si può essere d’accordo con David Fincher!». Racconta scherzando Palahniuk che poi, in riguardo al

successo con il suo libro più noto ribadisce: «Inizialmente questo romanzo non ebbe alcun successo, né avvenne ciò per il film. La svolta, paradossalmente, ci fu con la sua promozione home video, in DVD. Da quel punto in poi, sia il mio romanzo, sia il lavoro di David sono diventati dei cult».
Viste le soddisfazioni lasciate in sala stampa, c’è davvero da essere curiosi per l’incontro in Sala Sinopoli. Una volta finite le domande, lo scrittore si è infatti seduto per terra, con umiltà, firmando autografi a tutti i fan in sala e dimostrando davvero di non volersene andare.
Una voce totalmente fuori dal divismo isterico di alcuni ospiti dei giorni scorsi!
Carlo Verdone e Eleonora Giorgi presentano il restauro di Borotalco
A trentacinque anni di distanza dall’uscita in sala di Borotalco, consacrazione artistica di Carlo Verdone dopo i film ad episodi Un sacco bello (1980) e Bianco Rosso e Verdone (1981), Sergio e Nadia tornano alla Festa del cinema per festeggiare il restauro della pellicola, ad opera di Infinity. Accompagnati dagli Stadio, capitanati dal frontman Gaetano Curreri, Verdone ed Eleonora Giorgi ripercorrono alcuni momenti dal set, ricordano le ansie relative all’uscita del film e provano a spiegarsi perché un film come Borotalco sia ancora così apprezzato dalle nuove generazioni. «Sicuramente delle scene come quella a casa di Nadia, in cui tutti si stupivano che John Wayne era frocio [cit.] – spiega ridendo- oggi non farebbero più clamore. Pochi giorni fa Kevin Spacey ha fatto outing ma nessuno è rimasto male della cosa!». Poi continua: «Certo, se ci fosse un Borotalco oggi, sicuramente i ragazzi in scena sarebbero molto più disillusi e depressi!».