DUNKIRK | Il racconto al servizio della tecnica cinematografica

Un manipolo di soldati che vaga senza meta in una cittadina deserta. Tutto intorno a loro silenzio, opprimente e rimbombante silenzio. Poi improvvisamente il caos. Spari provenienti da ogni parte, che fendono l’aria con tutta la ferocia possibile. Dunkirk comincia così, con una sequenza magistralmente diretta che lascia immediatamente intuire allo spettatore di essere davanti ad un grande film. Il capolavoro di Nolan che aspettavamo? Forse no, ma uno sfoggio di tecnica ed un’esecuzione veramente impressionanti.
La vicenda narrata è semplice e abbastanza conosciuta. 26 maggio 1940, Seconda Guerra Mondiale: i soldati inglesi sono bloccati nella cittadina di Dunkirk (o Dunkerque in francese), al confine con il Belgio. L’esercito tedesco li ha accerchiati e spinti verso la costa, in attesa di sferrare la carica decisiva. Solo 26 miglia dividono la spiaggia dall’Inghilterra, eppure il rientro sembra impossibile. L’attracco per le navi inglesi è proibitivo per colpa della marea, e i bombardamenti della Luftwaffe sono incessanti e continuano a mietere vittime. Viene dunque diramata una richiesta d’aiuto a tutti i civili oltremanica che posseggano una imbarcazione, di qualunque tipo, per offrire soccorso ai combattenti intrappolati. Fu così che ebbe inizio l’Operazione Dynamo, l’evacuazione di quasi 400 mila soldati inglesi e innumerevoli altri alleati (tra cui francesi, belga e canadesi) e che ebbe un impatto decisivo sull’esito del conflitto.
Christopher Nolan continua a giocare e sperimentare con lo spazio-tempo, e come aveva fatto precedentemente in Memento o Interstellar anche in Dunkirk la trama segue uno sviluppo non lineare. Come annunciato nei primi minuti del film, infatti, la storia sviluppa tre archi temporali diversi: il racconto sulla terraferma copre una settimana di tempo, quello in mare un giorno, mentre quello nei cieli un’ora soltanto. Un espediente che inizialmente può sembrare fine a se stesso, una sorta di capriccio autoriale, ma che invece a lungo andare stimola l’interesse dello spettatore e sfoggia il suo potenziale narrativo nell’atto del ricongiungimento delle varie sottotrame. E anche nella forza di questo stratagemma narrativo si nasconde la grandezza del film, vista anche la mancanza di una vera e propria caratterizzazione dei personaggi e nella quasi assenza di dialoghi.
Perché in Dunkirk è il silenzio a prendersi il ruolo del narratore. La piccola figura umana, minuscola e sola anche quando si trova inserita nel contesto di un esercito, viene fagocitata dall’imponenza del paesaggio, sia esso il mare o la lugubre spiaggia della cittadina francese, ricoperta da una soffice spuma che intrappola i suoi avventori. La meravigliosa fotografia di Van Hoytema racconta proprio questo, mentre si sofferma sulle grigie distese d’acqua o sugli aerei della RAF immersi nell’azzurro del cielo. I soldati sono soli, circondati da un nemico che non si vede per tutta la durata del film, che si può solo percepire e intuire nei terrificanti sibili dei proiettili. Anche nell’apparente sconfitta o nell’atto eroico c’è un barlume di ineffabilità: ciò che fa l’uomo è casuale, egli può solo unire le forze con i suoi simili e organizzarsi, combattere, resistere e sacrificarsi per il bene dell’altro.
E Nolan riesce a raccontare la grandiosità del genere umano, l’eroismo e la forza di volontà di un popolo con un distacco a tratti glaciale. La tecnica registica unita all’onnipresente colonna sonora di Zimmer la fanno da padroni. Non c’è un protagonista al quale attribuire gli onori, non c’è un salvatore da portare in trionfo. Perché sappiamo benissimo che anche un supereroe come il Cavaliere Oscuro può essere debole e fragile, può decidere di allontanarsi dal resto del mondo e stare in solitudine. In questo Nolan continua a dimostrarsi umano e misericordioso coi suoi personaggi: nonostante non godano di uno sviluppo adeguato si dimostrano degli efficaci esempi morali. Ed è proprio il messaggio di speranza finale a prendersi la passerella, perché la capacità di sapersi rialzare dopo l’estenuante combattimento, uniti come solo un grande popolo sa essere, non potrà mai avere il sapore di una sconfitta.
VOTO 9
Dati tecnici di Dunkirk
TITOLO: Dunkirk
TITOLO ORIGINALE: Dunkirk
USCITA: 31 agosto 2017
REGIA: Christopher Nolan
SCENEGGIATURA: Christopher Nolan
DURATA: 106’ minuti
GENERE: drammatico, storico, guerra
PAESE: Regno Unito, Stati Uniti d’America, Paesi Bassi, Francia
CASA DI PRODUZIONE: Syncopy Inc., RatPac-Dune Entertainment, Warner Bros. Pictures
DISTRIBUZIONE (ITALIA): Warner Bros. Pictures
FOTOGRAFIA: Hoyte Van Hoytema
MUSICHE: Hans Zimmer
MONTAGGIO: Lee Smith
CAST: Tom Hardy, Mark Rylance, Cillian Murphy, Kenneth Branagh, Fionn Whitehead, Tom Glynn-Carney, Harry Styles