VENEZIA 2017 | Matt Damon e Nico aprono il festival

Lido di Venezia – Venezia 74 è ufficialmente partita. Il Lido si anima di giornalisti e fotografi, di appassionati e di fan sfegatati. Oggi sono arrivati Matt Damon, Octavia Spencer, Amanda Seyfried, Ethan Hawks e tanti altri talent. Ma più che le star, dopo la conferenza di apertura, il focus on della prima giornata va ai due film che aprono ufficialmente Venezia 74 e la sezione Orizzonti.
Alessandro Borghi è il padrino della serata, Paolo Baratta alla presenza del presidente della Repubblica Mattarella, spiega che Venezia è un connubio tra nuovo e vecchio, tra Venezia Classici e Realtà Virtuale che sono due categorie della manifestazione.
Downsizing è il film che apre ufficialmente il concorso. Sono 21 i film in gara che si contendono il Leone D’Oro.
DOWNSIZING – Venezia 74
Downsizing significa letteralmente Rimpicciolire. E’ il punto cardine del film. Quale sarebbe la soluzione ideale alla sovrappopolazione? Che cosa si dovrebbe fare per salvare il Pianeta? Alcuni scienziati norvegesi hanno la soluzione. Rimpicciolire il genere umano a 12 cm. Tutto sarebbe più piccolo, servirebbe meno fabbisogno, e costerebbe tutto meno. E poi “i grandi” che decidono di diventare piccoli avrebbero i soldi da spendere nel piccolo mondo, diventando così ricchi. Più soldi, una vita migliore e salvare il pianeta nello stesso tempo (anche se è la cosa meno importante per gli umani). Paul Safranek (Matt Demon) decide quindi di farsi rimpicciolire con sua moglie Audrey (Kristen Wiig). Il problema è che Audrey ha un ripensamento all’ultimo momento mentre Paul è già rimpicciolito. Putroppo non c’è modo per ritornare grandi.
Il regista Alexander Payne inserisce numerosi spunti: oltre al tema ambientale anche quello dell’immigrazione, della povertà, dell’altruismo tutto però mescolato con una interessante ironia.
Siamo stati alla conferenza stampa con il regista, il cast e i produttori. Tutti hanno ammesso che è un film internazionale e globale. Il protagonista è americano ma ci sono un’infinità di linguaggi. Si sente l’inglese, il vietnamiese, lo spagnolo, il serbo, il norvegese, il greco e anche un pizzico di Italiano.
Non siamo partiti con l’idea di fare un film con tante lingue, ma serviva alla storia. Il mondo di Paul è diventato più grande subito dopo aver fatto la scelta di diventare piccolo (Mark Jonson, producer)
L’idea del rimpicciolimento è interessante e ha il sapore internazionale. Doveva essere chiaro che tutto il mondo avrebbe avuto una ripercussione riguardo alla scoperta.(Jim Taylor, produttore e sceneggiatore)
Donwsizing è la prima collaborazione tra Matt Damon e Alexander Payne.
Matt è un attore versatile che può cavarsela recitando sia Jason Borne che un babbeo. In ogni performance, c’è sempre qualcosa in cui ci si può immedesimare, qualcosa che puoi riconoscere in te stesso o qualcuno che conosci (Alexander Payne su Matt Damon)
Matt Damon nel film non è affatto il bel tenebroso, anzi ha dovuto indossare una “pancia” per dare l’aspetto di un uomo qualunque che si è lasciato andare. Durante la conferenza stampa anche l’attore ha dichiarato la sua grande ammirazione per il regista.
Sinceramente leggerei persino l’elenco del telefono per Alexander Payne. Non c’è mai stata una cattiva performance nei suoi film e dopo aver lavorato con lui ho capito che non è una coincidenza. Ha un modo di dirigere molto particolare, e ha una grande visione e so che se lui dice che sta andando bene, allora vuol dire che sta andando bene. E’ disposto anche a fare 30 ciak. Lui ce la mette tutta e rende il nostro lavoro enormemente facile. (Matt Damon su Alexander Payne)

I personaggi che emergono nel film per la loro ironia e la loro particolarità sono sostanzialmente due:
Christopher Waltz che interpreta Dusan Mirkovic, il vicino di casa serbo di Matt Damon quando sono in Leisureland (la città americana dei piccoli). Simpatico, irriverente e semplicemente onesto con il suo amico.
Non è mai il regista o la storia o la dimensione della parte che conta per me. Queste cose devono combinarsi. Questo è il caso di Alexander Payne che è già una buona ragione per scegliere la parte, ma in questo caso lo è anche la storia e il personaggio.
Hong Chau che interpreta la vietnamita dissidente Ngoc Lan. Arriva a Leisureland in una scatola, unica sopravvissuta, con una gamba da amputare. Lei mostra il lato più duro e nello stesso tempo più dolce degli esseri umani.
Il mio personaggio è una dittatrice, ma anche Madre Teresa e anche Charlie Chaplin. Lei è davvero divertente, ma anche autoritaria. Vuole aiutare le persone ammalate che non hanno nessuno che le aiuti. Non ci sono tanti ruoli da protagonista come questo per attori asiatici. Generalmente quando ci sono personaggi che hanno un forte accento che vengono da un background svantaggiato non sono i protagonisti. Dimentichiamo spesso che gli immigrati avevano vite interessanti e complicate prima di arrivare negli Stati Uniti.
Per rendere reale il mio personaggio con una gamba amputata ho lavorato con un consulente che aveva un arto amputato da 5 anni. Mi ha portato in un centro di riabilitazione, ho portato un tutore per capire come ci si sente come paziente, sono andata su e già per le scale cosicché il mio corpo memorizzasse la mancanza della gamba.
Downsizing è un film unico, dove i tanti temi si mescolano, senza aver necessariamente un filo logico, anche se tutto alla fine collima. E’ molto fedele alla vita reale anche se inevitabilmente parte da un assunto che sembra assurdo. E’ davvero una pellicola brillante e che fa riflettere. Forse un po’ troppo lungo e poteva essere asciugato in qualche punto. Sicuramente è un film vincente.
La prima mondiale del film: 30 agosto al Palazzo del Cinema del Lido di Venezia.
NICO, 1988 – Orizzonti
Il film di apertura della sezione Orizzonti invece è Nico, 1988 diretto da Susanna Nicchiarelli e interpretato da Trine Dyrholm, orso d’argento come migliore attrice a Berlino 2016.
Nico, 1988 è un road movie che racconta gli ultimi anni di Christa Päffgen, in arte Nico. Diventata famosa per essere stata cantante dei Velvet Underground e per la sua incredibile bellezza, Nico riprende in mano la sua vita quando decide di dedicarsi alla sua musica, una delle più originale degli anni ’70 e ’80. Dopo i 40, non curandosi più della sua bellezza e cercando di ricucire il suo rapporto con il figlio, è il momento della sua rinascita con il suo tour europeo.
Alla conferenza stampa sono intervenuti la regista, i produttori e il cast.
Questa è la storia di Nico dopo Nico. Di lei si parla solo in funzione degli uomini con cui è stata quando era giovane: Jim Morrison, Brian Jones, Bob Dylan, Iggy Pop, Alain Delon. Dopo l’esperienza con i Velvet Underground è diventata una grande musicista. Ho voluto raccontare la sua parabola al contrario: la perdita del consenso e il cambiamento della sua immagine come conquista di libertà.
Non a caso è ambientato nel 1988. Il film si chiude prima della caduta del muro di Berlino, cioè prima del cambiamento. Il materiale originale è tutto di Jonas Mekas. Ho lavorato sui frammenti che aveva lui, che come si sa il suo stile è logorato. (Susanna Nicchiarelli, regista)
Interpretare un personaggio come Nico, così complesso e ricco di sfumature non è stato facile. La protagonista Trine Dyrholm ha parlato del personaggio.
Ho visto delle interviste, ho provato a trovare la sua voce ed entrare nella sua musica. E ho cercato di somigliarle anche fisicamente con i suoi capelli lunghi. Lei una volta ha detto “Il mio unico pentimento è essere nata donna anziché uomo”, tutto questo mi ha ispirato molto.
Molto particolare, quindi questo film di orizzonti.
The Devil and Father Amorth invece apre i film Fuori Concorso. Documentario americano di William Friedkin, appassionato delle pratiche di esorcismo, che filma Gabriele Armoth mentre tenta di esorcizzare una donna italiana.
Inizia così Venezia 74, con una lente di ingrandimento sull’umanità nelle sue molteplici sfaccettature.