Casa Surace arriva al Giffoni Exeperience, ma piano, piano per favore
Il popolo di Facebook li conosce ormai come quelli di Casa Surace, quelli che nei loro video scherzano sulle abitudini del sud messe a confronto con quelle del nord, ma si chiamano Alessio Strazzullo, Riccardo Betteghella, Daniele Pugliese, Simone Petrella, Andrea Di Maria e Bruno Galasso e sono quelli che fanno 260 milioni di visualizzazioni su You Tube. I ragazzi del Giffoni Experience li hanno incontrati ieri e loro, scatenati e scanzonati, hanno letteralmente dato spettacolo, divertendo tutti con la loro caotica ed esilarante ironia.
Un rapido successo sul web raggiunto in poco più di due anni che sembra non aver dato alla testa del goliardico gruppo di ragazzi. Quelli di Casa Surace continuano a divertirsi, intenzionati a non prendersi troppo sul serio pur impegnandosi molto seriamente nel loro progetto. I loro video scherzano sui i vizi e le virtù della parte più verace dell’animo meridionale, in particolare di quella partenopea. La loro formula riesce a coniugare in modo geniale l’invitante tradizione gastronomica del sud con una satira di costume leggera, quasi ingenua, ma brillante.
Casa Surace è una factory, una casa di produzione napoletana nata del 2015, ma loro la considerano soprattutto una famiglia allargata composta da un milione e mezzo di fan sul web. Hanno prodotto un video per la Disney in cui hanno trasportato le più famose fiabe nel favoloso universo degli usi e costumi meridionali e hanno realizzato divertenti tutorial per svelare anche all’estero il segreto della preparazione della più semplice ma vera pasta al sugo. Hanno creato più di 150 video e collaborato con importanti brand nazionali e recentemente anche la rivista Ciak gli ha riconosciuto un premio come miglior serie web. Intervistarli è quasi impossibile, perché la loro esuberante ilarità è incontenibile, ma alle domande dei ragazzi del Giffoni Experience loro rispondono con una spontaneità dilettevole e disarmante.
Come nasce Casa Surace?
Tutto nasce da un paesino in provincia di Salerno, Sala Consilina, il nostro paesino di origine. Ogni volta che dobbiamo realizzare un video andiamo lì, ci danno le chiavi della città e ci mettono a disposizione tutto quello ci serve. Il video della favole al sud lo abbiamo girato in un castello nelle vicinanze. Non sottovalutate mai i paesi, soprattutto quando partite da un livello basso, perché nei paesi vi aiutano molto se vi vogliono bene. Ad esempio quando dovevamo far saltare in aria la pizza, abbiamo chiesto ad un compaesano di confezionare un petardo. Va detto che la cosa bella, da quando abbiamo cominciato a fare video in paese, è che tutti sono diventati improvvisamente sceneggiatori e qualunque cosa chiediamo loro la risposta è sempre: “C’avit’ a fà? (che cosa dovete fare?, n.d.r)”. Così quando siamo tornati a prendere il petardo la persona in questione ci ha consegnato un pacco dicendo: “Ho pensato che se dovete far saltare in aria una pizza l’avit’ ‘a fa’ ben’!”. Questo per dire che girare in un piccolo paese offre degli enormi vantaggi dal punto di vista produttivo, in termini di costi e tempi, perché hai tutto a disposizione. Sempre per girare il video delle fiabe al sud avevamo chiesto di poter bloccare l’autostrada per un paio d’ore ma il nostro amico vigile ci ha risposto: “Ma facciamo tutta la mattina, accussì stamm tutti cchiù tranquilli!”. Però non bisogna dirlo ai brand con cui lavoriamo. Sempre nel video per la Disney ad esempio alla fine di una scena erano previsti dei fuochi d’artificio e poco prima di girare la casa di produzione ci chiamò per assicurarsi che avessimo fatto tutto a norma e avvisato il Comune. Noi allora chiamammo il nostro scenografo per sapere se fosse stata fatta la richiesta di autorizzazione e la sua risposta è stata: “Sì, sì, ho chiesto al vigile qua e ha detto che è tutto a posto…”
Come concepite le idee per i vostri video?
Noi siamo così fondamentalmente, come vedete non abbiamo grandi sovrastrutture. Il nostro rapporto è ormai consolidato sul fatto che alcuni di noi non sanno scrivere altri non sanno leggere, quindi lavoriamo in grande naturalezza nella completa incomprensione. No, a parte gli scherzi, noi veniamo da una realtà, quella napoletana, che è un teatro a cielo aperto e in cui è facile trovare spunti anche nella vita di tutti i giorni. C’è una prima fase che è quella dell’idea, sia per i video con brand che per quelli che intendiamo fare in autonomia perché ci piace un argomento, da lì si parte e poi cerchiamo di arrivare ad un script di ciò che dobbiamo girare. Poi quando si sta sul set sono anche gli attori che mettono un’altra metà delle idee. Inoltre molti suggerimenti ci vengono anche dai gruppi che abbiamo su Facebook. Ma quando ci riuniamo per sviluppare un soggetto la prova del nove su un’idea giusta che funziona l’abbiamo nel momento in cui tutti smettono di guardare il cellulare e cominciano a prestare attenzione a quella proposta. Una cose che capita davvero poche volte.
Nei vostri video partite spesso da degli stereotipi sulle consuetudini della vita nei piccoli paesi del sud, sui rapporti tra studenti fuorisede, sulle tradizioni culinarie, rielaborati in sketch ironici, non temete che questa stigmatizzazione possa urtare la sensibilità di una parte del pubblico, di chi per esempio non ama l’etichetta di “terrone”?
Sì, è vero si parte da degli stereotipi, ma, a parte che molti di questi sono estremamente veri, la cosa bella è che da quando abbiamo cominciato questo lavoro abbiamo visto che molte persone usano la parola “terrone” con orgoglio, mentre prima non lo facevano. Inoltre grazie al nostro ultimo tour per l’Italia, “Pigliati ‘na cosa tour”, ci siamo resi conto che non solo la realtà supera di gran lunga la nostra fantasia ma che man mano che scendevamo più a sud l’accoglienza della gente nei nostri confronti si faceva sempre più calorosa. Bisogno anche aggiungere che poi in tanti si offendono perché dicono che parliamo sempre del sud e del nord e sul centro non diciamo mai niente! Presto quindi lo faremo, per il momento abbiamo dimostrato che anche il Molise esiste!
Anche quelli di Casa Surace naturalmente hanno in mente di realizzare un lungometraggio per il cinema, ma questo è un progetto a cui stanno ancora lavorando e al quale si stanno dedicando come sempre alla maniera del sud: “piano, piano”.