The Jackal | Lo spirito critico dei ragazzi del Giffoni batte il potere dei social
The JackaL sono un gruppo di videomaker, filmmaker e youtuber napoletano che su Facebook ha vinto la battaglia della popolarità a colpi di like con numeri sbalorditivi e producendo tormentoni che in breve sono diventati meme virali. Oggi sono stati loro i protagonisti dell’incontro centrale della quarta giornata dei giovani del Giffoni Film Festival. Ai ragazzi del Giffoni Experience The Jackal hanno regalato la proiezione in anteprima del trailer ufficiale del loro primo film, AFMV – Addio Fottuti Musi Verdi.
Docili, autoironici ed esilaranti the JackaL si sono sottoposti alle acutissime e sagaci domande del giovanissimo pubblico; alla stampa e agli adulti non resta altro che stare a guardare e imparare dai ragazzi.
Come avete cominciato e come è nata l’dea di fare video su You Tube?
Noi ci conosciamo da una vita. Io e Simone ci conosciamo dall’asilo, abbiamo incontrato poi Francesco alle medie e da lì è partito il percorso che ci ha portato fino a qui. La nostra amicizia credo sia la forza più grande che abbiamo, il fatto di essere uniti, amici da sempre, mai un litigio, mai uno screzio. Il gruppo fa fare le cose meglio, ci si compensa a vicenda e dove non arriva uno arriva l’altro. Abbiamo sempre avuto la passione del cinema e tanto tempo fa è successo che un giorno per sbaglio siamo inciampati in una telecamera e la cosa è nata per gioco… Ragazzi, però la verità è che facciamo veramente schifo a giocare a pallone ed essendo nati a Napoli è un casino. La pizza non la sapevamo fare ed eravamo gli sfigati della classe.Ora siamo una società di videoproduzione, al cui interno ci sono attori, registi, autori, sceneggiatori, scenografi e l’anno scorso abbiamo girato il nostro primo film che andrà al cinema in autunno. Però ci sentiamo tanto dei chianchieri (garzoni di bottega, n.d.r.)!
La vostra parodia della serie Gomorra su You Tube ha conquistato tutti, secondo voi può essere utile a combattere la criminalità?
La parodia di Gomorra è un modo di combattere la criminiltà, ovviamente c’è gente che lo fa seriamente, ma l’importante è opporsi. Prendendo in giro, ridicolizzando un comportamento come quello del cammorrista, che potrebbe sembrare fico, da seguire, si può far capire che si tratta di una mentalità stupida, superficiale. Noi cerchiamo di proporre anche la creatività come lavoro in contrapposizione alla mentalità camorrista.
Siete soddisfatti del vostro lavoro? Meglio lottare per lavorare qui in Italia oppure andarsene all’estero?
Potremmo dire: guarda il film perchè la risposta è lì; ma non possiamo spoilerare nulla perchè ci sono dei cecchini. In realtà siamo l’esempio vivente della risposta: siamo qui e ci piace stare qui. Se siamo qui significa che siamo soddisfatti del nostro lavoro e che ci piace fare quello che facciamo, lo facciamo con amore… Comunque complimenti, ragazzi, per le domande!
Cosa ne pensate di You Tube rispetto al cinema? E soprattutto dopo aver visto lo scarso successo di altri youtuber al cinema prima di voi non avete timore che anche per voi possa accadere lo stesso?
Ogni mezzo ha la sua forma e il suo modo di raccontare le cose, non ce n’è uno migliore dell’altro. Noi crediamo che tutte le cose abbiano la loro dignità e per far fare bene un film devi trovare delle persone che scrivano bene un film e che girino bene un film. Questo però non significa che fare un film sia meno bello che creare un corto web o una serie.
Come vi spiegate il vostro improvviso successo sul web?
Oggi c’è la convinzione che esista un momento oppure un Dio che funziona per cui dall’anonimato accade qualcosa di particolare. Il successo improvviso è un fenomeno momentaneo di cui bisogna diffidare e che dura molto poco. Quello che ti permette di andare avanti, di fare carriera, è la costanza giornaliera. L’impegno, l’approfondimento sono stati la chiave del nostro percorso, è un passaggio graduale che avviene man mano. Molte persone cercano la chiave del successo oppure l’idea che ti faccia sfondare. Invece ogni carriera in qualsiasi ambito è fatta di piccoli passi costanti. Noi facciamo video da 10 anni, il primo video che abbiamo caricato sul canale era di uno di noi che era sbronzo, come fanno tutti i ragazzini alle feste. Insomma i primi erano… imbarazzanti, ma questo fa parte di un processo di crescita.
Alcuni dei vostri video sono geniali, come riuscite ad avere queste idee?
Noi viviamo di idee, ci confrontiamo, in base alle nostre esperienze e ci piace raccontare qualcosa che qualcuno di noi ha davvero vissuto. Insomma costruiamo storie, immaginiamo situazioni su cose che ci capitano e poi iniziamo a girarle. Ci viene in mente uno spunto, ne parliamo e poi ci costruiamo sopra una storia. La stessa cosa è successa per il film, lo spunto è nato da una storia capitata ad una persona a noi vicina, ne abbiamo parlato e alla fine ne abbiamo ricavato la stesura di un lungo.
Ciro, tu sei da poco diventato padre come pensi di insegnare a tua figlia l’uso dei social?
La domanda è molto seria, e penso di fare allo stesso modo di come mi preoccuperei della vita di tutti i giorni, il web è un po’ lo specchio della realtà. Il primo cellulare mia figlia lo avrà a vent’anni!… No, scherzo, ma l’attenzione deve essere massima, perchè bisogna sempre preservare soprattutto quando si tratta di minori. Come ci si preoccupa che un figlio possa inciampare e farsi male allo stesso modo ci si deve preoccupare di come usa il web.
E poi Ciro, la star del gruppo, si precipita tra il pubblico ad abbracciare una bambina commossa per l’emozione di potergli porre una domanda. A lei Ciro risponde che il nome del gruppo discende dalla loro pratica di fare sciacallaggio di pellicole americane nel girare i propri video, di lì il titolo di the JackaL.
L’incontro si chiude con l’attesa proiezione del trailer del film che vedremo in sala in autunno. Prodotto da Cattleya e Rai Cinema e distribuito da 01 Distribution, AFMV – Addio Fottutissimi Musi Verdi; la storia parte da un colloquio di lavoro e arriva ad un rapimento alieno.
Alla fine dell’incontro non si può che restare stupiti dalla prontezza dei ragazzi del Giffoni Film Festival che di fronte a chi come the JackaL con il web ha trovato la popolarità hanno dimostrato di avere un senso critico verso il mondo della rete molto più spiccato di quanto non si creda.