Nessuno mi troverà, L’umanità di Ettore Majorana
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Esce oggi, 15 Aprile, il film documentario di Egidio Eronico su Ettore Majorana.
Questo film non vuole essere un’indagine per scoprire la vera sorte di Majorana, non è una celebrazione a questo straordinario genio della fisica, ma piuttosto vuole ricordare e raccontare l’interessante e controversa storia di un uomo troppo spesso infangato o del quale si sono dette troppe falsità e imprecisioni.
Molto minutaggio è dedicato anche a Enrico Fermi.
Fermi è un amico, un mentore, un collega, ma anche la nemesi di Majorana. Fermi rappresenta il contesto storicoculturale col quale Majorana si scontra, contro quello da cui fuggirà senza lasciare tracce.
Fermi dal mondo accademico è chiamato “il papa”, è un punto di riferimento focale, è il nucleo della fisica italiana e la sua autorità è indiscussa. Il carattere di Majorana non può essere compatibile con queste meccaniche e non riuscirà mai a emergere, nonostante le sue incredibili capacità.
Francesco Guerra, fisico teorico e docente presso l’università della Sapienza, spiega durante la conferenza stampa di quanto Majorana riesca ancora a essere attuale, studiato e usato come punto di riferimento per alcuni modelli teorici.
Egidio Eronico invece racconta di come, inizialmente, avrebbe voluto girare un film solamente ispirato a Ettore Majorana, ma che poi in fase di scrittura si è reso conto di non poter scrivere su un personaggio così oscuro senza mettere in chiaro alcuni punti.
Nasce così questa ricca ricerca supportata da una grande passione e da una grande cultura.
L’Istituto Luce ha supportato e distribuito questo documentario, mostrando un grande orgoglio per un’opera che sa interessare, porre dubbi e usa un ritmo che non risulta mai pesante o noioso.
Ottima scelta infatti quella di spezzare le interviste e il racconto con delle fantastiche scene di animazione. Un livello grafico di altissimo livello, merito delle illustrazioni di Leomacs e del direttore dell’animazione Massimo Ottoni.
Settantacinque minuti che meritano l’attenzione di tutti.
“Possiamo ancora vedere la luce di stelle che non esistono più da secoli. Così ancora ti riempie e folgora il ricordo di qualcuno che hai amato per poi vederlo andar via.”
Khalil Gibran