Matrix Resurrections. Novità dal secondo trailer.

Da pochi giorni è stato pubblicato sul canale YouTube della Warner Bros Picture il secondo trailer di Matrix Resurrections, il seguito della leggendaria trilogia distopica delle sorelle Wachowski in uscita in Italia il 1° gennaio 2022. Ruolo centrale sembra averlo il concetto di loop, tematica anticipata chiaramente nel teaser attraverso la comparsa di vecchie conoscenze. Keanu Reeves tornerà nei panni di Neo e Carrie-Anne Moss in quelli di Trinity, questo lo sapevamo, ma anche i nuovi volti sembrano richiamare fortemente associazioni a personaggi ben noti ai fan, dall’oracolo allo spietato agente Smith.

Le novità
Fin dai primi attimi vengono mostrate assieme al girato della nuova pellicola, scene storiche prese direttamente dalla vecchia trilogia in relazione l’una all’altra, addirittura è evidente una sovrapposizione tra personaggi nuovi, come quello interpretato da Jonathan Groff, e vecchi come l’agente Smith, che guardano da una finestra l’umanità inconsapevole immersa nel Matrix con lo stesso celato ma evidente sprezzo. Dall’inquietante interrogatorio degli agenti alla scelta delle pillole rossa o blu, tutto sembra ritornare ma in modo diverso.
Si susseguono poi scene d’azione e non che si concentrano su Neo e Trinity, sul loro rapporto e il loro legame che sembra fondamentale nella vicenda, e sul tema della guerra che appare non solo all’interno del Matrix con sparatorie estreme, leggi della gravità piegate e arti marziali mozzafiato, ma anche all’esterno in una scena dove astronavi presumibilmente umane si scontrano con le macchine; questa scena in particolare potrebbe essere una proiezione del primo originario conflitto, oppure una prova che l’umanità stia combattendo indomitamente per la sua libertà anche in superficie nel mondo reale, che appare sempre buio e devastato, un Ade con grattaceli e macerie.

Spiegazioni e interpretazione: un chiaro messaggio
A differenza del primo trailer che puntava probabilmente più a sorprendere, questo secondo si concentra maggiormente sulla comunicazione a costo di essere forse più didascalico e diretto. Lana Wachowski, alla regia da sola senza la sorella in questo capitolo, introduce il concetto di loop dove gli elementi ritornano, ma leggermente differenti rispetto a prima. Il Matrix è ancora lì, Neo ha ancora i poteri dell’anomalia del sistema, la guerra ancora sembra persistere. Eppure il filtro della fotografia non è più verde disturbante nella realtà virtuale, ma blu sottile. Neo sembra convivere con le conseguenze gravose che comporta la sua posizione un tempo eroica, e la presenza spiazzante di Trinity, che dovrebbe però essere morta, contribuisce a plasmare la sensazione che tutto sia cambiato, che sia lo stesso mondo ma allo stesso tempo che qualcosa che non va.
Anche personaggi già conosciuti ritornano sotto nuove vesti, come Smith e Morpheus, e tutto sembra convergere verso un nodo che va sciolto e al cui centro sta di nuovo Neo.
La regista inoltre, per mezzo dei personaggi, sembra invitare esplicitamente ad avere fiducia nel progetto («maybe this isn’t the story we think it is»), a credere che questo Matrix Resurrections abbia molto da offrire, con una storia che forse è stavolta più incentrata sulle conseguenze gravose nella vita e sulla psiche dei personaggi coinvolti, che sull’eroica missione per salvare l’umanità. Una cosa sembra certa, la pellicola pare aver conservato il fascino della trilogia e la passione e dedizione del cast lasciano ben sperare, insomma a gennaio conviene prendere la pillola rossa.
So déjà-vu, and yet is obviously all wrong