HEREDITARY | Un dramma familiare freddo e asfissiante girato con estrema accuratezza tecnica
Cinema d’estate, tempo di horror. La formula è ormai collaudata e negli anni ha portato nelle nostre sale più di una bella pellicola. Dai più ammiccanti La notte del giudizio e Lights Out fino ad arrivare ai raffinati e particolari It follows e Babadook. Proprio sulla scia di quest’ultimo, il regista Ari Aster firma il suo esordio in un lungometraggio con Hereditary. Pubblicizzato come da copione con un trailer pieno di frasi ad effetto ed un montaggio che lascia trasparire un rapido susseguirsi di malefici avvenimenti, dopo la visione ci si accorge che mai come stavolta bisognerebbe andare al cinema a scatola chiusa. Quello che si prospettava come un classico giochino al massacro per colpa di qualche demone stanco di annoiarsi negli inferi si rivela un film pieno di sorprese e sfaccettature, che non fa degli stereotipi del genere la sua arma vincente. Però almeno le frasi ad effetto avevano colpito nel segno: siamo di fronte ad uno degli horror più interessanti dell’anno.
Un dramma familiare in pieno svolgimento, questo racconta Hereditary. Alla morte della madre, Annie e la sua famiglia cominciano a scoprire terrificanti segreti riguardo la loro discendenza. Strani episodi accadono ai ragazzi, Peter e Charlie (interpretata dalla convincente Milly Shapiro, che dona al suo personaggio un’eccezionale aura di mistero e stravaganza), che non riescono a trovare pace neanche in casa loro. Più la famiglia Graham cerca di portare alla luce il passato dell’anziana Ellen, più diventa chiaro che l’oscuro destino da cui sono accomunati li porterà fino al baratro.
Ari Aster gioca non solo con la macchina da presa, ma anche con il montaggio. Un regista esordiente così a proprio agio con i mezzi cinematografici a sua disposizione è sicuramente un qualcosa da segnalare e che non passerà di certo inosservato ai più attenti. Da segnalare le meravigliose scene nella casa delle bambole: il lavoro di Annie si trasforma visivamente nella riprova di un destino già segnato, di una manipolazione esterna che non lascia via di scampo ai protagonisti. Le interpretazioni dei quattro membri della famiglia danno la marcia in più ad Hereditary, rendendo impossibile una visione distaccata del film. Toni Collette in particolare risulta incredibilmente ispirata, vera mattatrice di una pellicola destinata a far parlare di sé tra gli appassionati del genere. Mai come in questi anni stiamo assistendo ad una rinascita completa dell’horror il quale sta assumendo il ruolo di vera e propria materia artistica da plasmare in ogni sua parte.
La rinascita parte inevitabilmente dal perché fare un horror: il nucleo narrativo sembra essere diventato oggi più che mai il fulcro per la scrittura di un buon film dell’orrore. Siamo passati dai futili jump scares a narrazioni potenti e piene di spunti di riflessione, una strada che porterà sicuramente ad una divisione sui giudizi ma che darà i suoi frutti senza ombra di dubbio. D’altronde, meglio scatenare un dibattito agguerrito piuttosto che generare noia e cadere nel dimenticatoio.
VOTO 8
Dati tecnici di Hereditary – Le radici del male
TITOLO: Hereditary – Le radici del male
TITOLO ORIGINALE: Hereditary
USCITA: 24 luglio 2018
REGIA: Ari Aster
SCENEGGIATURA: Ari Aster
DURATA: 127’ minuti
GENERE: horror
PAESE: Stati Uniti d’America, 2018
CASA DI PRODUZIONE: PalmStar Media, Finch Entertainment, Windy Hill Pictures
DISTRIBUZIONE (ITALIA): Lucky Red
FOTOGRAFIA: Pawel Pogorzelski
MUSICHE: Colin Stetson
MONTAGGIO: Jennifer Lame, Lucian Johnston
CAST: Toni Colette, Milly Shapiro, Alex Wolff, Gabriel Byrne, Ann Dowd