Volti nuovi del cinema italiano: intervista a Martina Catalfamo

La nostra intervista di oggi è dedicata a Martina Catalfamo, giovane attrice emergente del panorama cinematografico e televisivo italiano, presto al cinema nel ruolo di Laura con Dei, il primo lungometraggio firmato Cosimo Terlizzi, realizzato e prodotto dalla Buena Onda di Riccardo Scamarcio, Valeria Golino e Viola Prestieri. Determinata a realizzare i propri sogni, Martina lascia la Sicilia a 18 anni e va a Roma, per studiare e inseguire le sue passioni. Dopo un intenso percorso di formazione, nel 2016 arriva la svolta e fa il suo esordio al cinema in lingua inglese con La musica del silenzio, per la regia di Michael Radford, con Antonio Banderas, Jordi Mollà, Toby Sebastian, Luisa Ranieri ed Ennio Fantastichini. Nel 2017, veste invece i panni di Vincenzina Marchese nella seconda stagione della serie televisiva La mafia uccide solo d’estate, ideata da Pierfrancesco Diliberto (più noto come Pif), per la regia di Luca Ribuoli e con Claudio Gioè, Anna Foglietta e Nino Frassica.
Ciao, Martina! Innanzitutto, parlaci un po’ di te e delle tue prime esperienze come attrice.
Le mie prime esperienze come attrice nascono al liceo classico, quando io e i miei compagni di classe realizzavamo cortometraggi e spettacoli teatrali. È proprio al teatro della scuola che ha avuto inizio tutto: lì ho capito veramente che sentivo la tensione verso il palcoscenico e che volevo dedicare la mia vita a questa grande passione. Poi ho compreso appieno la mia vocazione quando sono andata al Teatro greco di Siracusa ad assistere a “Le Baccanti”; ero estasiata e non desideravo altro che essere lì. Dopo la maturità sono venuta a Roma e mi sono iscritta all’Università in Scienze della cooperazione e dello sviluppo e, parallelamente, ho frequentato alcuni stage al Centro Sperimentale di Cinematografia e alla Sapienza, come lo studio del metodo di Jacques Le Coq. Dopo la laurea, ho invece intrapreso un percorso più strutturato presso la Scuola di recitazione CIAPA di Gisella Burinato. Oltre alla recitazione, la mia altra grande passione è la scrittura. Nel tempo libero, infatti, scrivo e al momento sto realizzando un progetto musicale dal titolo “Marte” con il compositore pugliese Francesco Santalucia.
A giugno sarai al cinema con Dei, per la regia di Cosimo Terlizzi, nel tuo primo ruolo da coprotagonista. Quanto c’è di te nel personaggio di Laura?
Laura è un personaggio che ha in sé un doppio molto forte: tiene tantissimo al suo aspetto estetico, soprattutto in società, ma quando è con i ragazzi è completamente svestita di quella maschera che mostra agli altri e si lascia andare al mondo dionisiaco. Io mi ritrovo appieno nella sua follia e nell’amore verso l’arte, la natura, la musica e la poesia, ma lei mi ha insegnato il contatto forte e fisico nelle amicizie, cosa che a me manca, perché sono più timida nei rapporti con gli altri. Laura si lascia andare con tranquillità e vive tutto in modo più carnale rispetto a me.
In Dei, il protagonista Martino lascia la sua terra per emanciparsi, un po’ come te, Martina, che hai lasciato la tua Sicilia per andare a studiare a Roma. Ti mancano i sapori e gli odori della tua terra? Com’è il tuo legame con la Sicilia?
Mi manca tutto della Sicilia, infatti questa mia tensione verso la scrittura ha anche l’obiettivo di buttar fuori la mia nostalgia, mettendo in risalto l’alienazione che i giovani vivono all’interno della città, puntando a un ritorno alle radici. Quando posso, vado a casa e cerco di visitare i luoghi che ancora non conosco. L’anno scorso, per esempio, ho fatto il giro della zona dell’agrigentino, gustando le bellezze della mia terra. Ho viaggiato tanto in questi anni, ma credo davvero non esista un posto al mondo come la Sicilia, ricca di forza ed energia.
Immaginati per un istante catapultata nel passato. Quale attrice ti piacerebbe essere? Quale ruolo avresti interpretato volentieri?
Mi viene in mente subito la grande Liz Taylor, la vera diva di Hollywood. Poi, io amo moltissimo i film di Ingmar Bergman, quindi mi sarebbe piaciuto senza alcun dubbio lavorare con lui, un regista che è andato sempre oltre e che aveva una visione trascendente della realtà.
Attualmente, invece, quale ritieni sia il volto femminile del cinema o della televisione in Italia?
Non voglio essere di parte, ma apprezzo particolarmente Valeria Golino. È una diva e ha un fascino che non è stato scalfito dall’era dei social e che credo tutte le vere attrici debbano avere.
Nella vita qual è il tuo motto, la frase che ti ripeti spesso?
La frase che mi accompagna ormai da molto tempo è il “carpe diem” di Orazio. Fino a qualche anno fa, questo motto era un po’ più forte in me, oggi invece è mitigato da un pizzico di razionalità e di maggiore valutazione delle situazioni e delle priorità.
Infine, quali sono i tuoi progetti futuri? Dopo tv e cinema, ti piacerebbe approdare anche al teatro?
Mi piacerebbe moltissimo. Un paio di giorni fa ho visto il gruppo di donne fenomenali che ha dato vita a “Miti Pretese” ed è tornato in me il desiderio forte di lavorare a teatro, sia a Roma sia nella mia Sicilia. Adesso, però, mi dedicherò principalmente a pubblicizzare “Dei” e il mio progetto musicale “Marte”. Poi, sempre con Cosimo Terlizzi, ho girato un documentario ad Alicudi (Isole Eolie), attualmente in corso di realizzazione e che spero venga presto alla luce.