DOPO LA GUERRA | Le conseguenze della violenza
Uscirà nelle sale italiane il prossimo 3 maggio “Dopo la guerra”, primo lungometraggio di Annarita Zambrano, regista romana ma residente a Parigi. Il film, una coproduzione tra Italia Francia e Belgio, fa parte della selezione ufficiale “Un certain regard” del festival di Cannes e vede come protagonisti Giuseppe Battiston, Barbora Bobulova e la giovanissima Charlotte Cétaire.
Secondo le parole della regista “Dopo la guerra è la storia intima di una famiglia divisa in due dalla colpa, è il racconto umano e personale di un padre e di una figlia, di una madre e di una sorella che hanno inciampato nella Storia e non riescono a vivere il loro presente perché avvelenato da un passato non risolto”.
La pellicola si apre a Bologna, è il 2002 e nelle università si accendono le proteste contro la riforma del lavoro. La crescente tensione sfocia nell’ attentato e conseguente assassinio di un noto giuslavorista (figura chiaramente ispirata a Marco Biagi anche se non esplicitato nel film).
L’azione terroristica riporta a galla paure e fantasmi del passato legati agli anni di piombo e avrà grandi conseguenze per una famiglia divisa tra Italia e Francia. L’uccisione è infatti rivendicata da un gruppo armato che riprende la sigla di un’organizzazione terroristica degli anni ’70 in cui militava Marco (Giuseppe Battiston) ex esponente della lotta armata rifugiatosi in Francia grazie alla dottrina Mitterrand (che prometteva di non estradare i cittadini italiani accusati di terrorismo).
La figura di Marco torna così al centro dell’opinione pubblica sia italiana che francese riaprendo il dibattito sul terrorismo di stampo politico. L’asilo non è più garantito per l’ex terrorista che è così costretto ad una strana, disperata e anacronistica latitanza insieme alla giovane e riluttante figlia Viola (Charlotte Cétaire) vittima collaterale e innocente di una guerra che non le appartiene.
A subire le conseguenze delle azioni passate di Marco sarà anche la sua famiglia italiana, soprattutto sua sorella Anna (Barbora Bobulova) che sprofonderà in un piccolo inferno personale per via delle colpe della sua famiglia.
È proprio quello della colpa e dell’espiazione uno dei temi principali di un film che si sviluppa su due fronti, due famiglie, due paesi, legati a distanza dallo stesso filo rosso incarnato da Marco.
“La figura di Marco è molto invadente, sia fisicamente che moralmente” ha dichiarato la regista, “è un personaggio che invade tutto lo spazio e non lascia possibilità decisionali a chi lo circonda o lo ha circondato”.
Il personaggio di Marco rappresenta un passato che ricade prepotentemente e violentemente nel presente, ed è proprio questo il punto focale della pellicola.
“Dopo la guerra” è un film intimo e delicato, che ci propone una buona regia e una buonissima recitazione da parte dell’intero cast, con un ottimo Battiston che recita in francese in una veste molto distante dalle tante commedie in cui l’abbiamo visto ultimamente.
la pecca principale del film è invece una sceneggiatura spesso non all’altezza del soggetto, a tratti un po’ debole e priva di mordente, che ha però il pregio di non cadere mai in una sterile retorica.
VOTO: 6
Dati tecnici DOPO LA GUERRA
DISTRIBUZIONE: I Wonder Pictures
PRODUZIONE: Movimento Film
USCITA ITALIANA:3 maggio 2018
DURATA: 100 minuti
PAESE e ANNO: Italia, Francia, Belgio 2018
GENERE: Drammatico
REGIA: Annarita Zambrano
SCENEGGIATURA: Annarita Zambrano, Delphine Agut
FOTOGRAFIA: Lauren Brunet
CAST: Giuseppe Battiston, Barbora Bobulova, Charlotte Cétaire