Da Amazon Go ai taxi-robot: benvenuti nell’era dell’umanità senza uomini

Il 22 gennaio scorso Jeff Bezos ha inaugurato a Seattle il primo supermercato senza casse. Si apre per il settore della GDO statunitense- ma, sarebbe meglio dire, mondiale- un epoca di grandi cambiamenti volti a trasformare in maniera profonda ed irreversibile i processi di acquisto e consumo.
Una superficie di 167 metri quadrati appena, quella di Amazon Go, inferiore alla media della superficie dei supermercati statunitensi. Il consumatore post-moderno, esigente, insaziabile, alla continua ricerca di novità rinuncia alla varietà dell’assortimento in nome della libertà. Quella di agire indisturbato in un supermercato ipertecnologico senza l’incombenza di domandare, rispondere, ringraziare. Il cliente afferra quello che desidera dagli scaffali. Infila la merce in borsa. Se ne va. Nessun controllo, nessuna sosta per strisciare la propria carta di credito o ritirare una ricevuta. Sarà una app a notificare al cliente l’avvenuto pagamento, addebitato in automatico sull’ account personale.
L’automatizzazione dei processi di pagamento degli acquisti non è invero una cosa nuova. Abbiamo imparato a destreggiarci con facilità tra casse automatiche e monitor senzienti, nei parcheggi, agli autogrill, nei supermercati, perfino nelle università e negli ospedali. Un fenomeno nuovo, però, sta prendendo piede nel settore della grande distribuzione. Per la prima volta nella storia della distribuzione al dettaglio il ruolo del capitale umano- già soggetto, del resto, a gravi forme di abuso e di sfruttamento- viene non solo marginalizzato ma reso superfluo. I lavoratori di AmazonGo sistemano la merce sugli scaffali, si occupano della preparazione dei cibi nelle cucine, svolgono funzioni di sorveglianza all’ingresso e all’uscita. Più che al servizio del consumatore, gli impiegati del supermercato del futuro sembrano essere al servizio della tecnologia, vero motore di Amazon Go. Nel supermercato senza casse di Jeff Bezos un complesso circuito di telecamere spia i movimenti, i software di riconoscimento facciale discernono i volti dei clienti mentre un pervasivo sistema di sensori ad alta precisione, posizionati dappertutto, registra le oscillazioni di peso sugli scaffali.
Appare evidente che dietro al malcelato tentativo di riduzione dei costi attraverso la progressiva sostituzione del capitale umano con il capitale tecnologico al grido di “velocizzeremo i vostri acquisti” si cela la volontà di annientare ogni parvenza umana nel processo di acquisto. Esso diviene così asettico, veloce, efficiente ma, soprattutto, un’operazione in solitaria. Eliminati i cassieri- e ridotti i lavoratori a fantasmi dietro le quinte, invisibili al consumatore frenetico- vengono giù gli ultimi baluardi di umanità di un processo che si fa sempre più irrazionale: acquistare per acquistare. “Qualunque cosa la razionalità della società dei consumi possa significare- scriveva Bauman in “la società sotto assedio” essa mira a essere fondata su uno spazio libero di passioni irrazionali”. L’irrazionalità non si alimenta con la riflessione, al contrario l’irragionevolezza e l’abbandono totale ai desideri predispongono il consumatore allo stato d’animo migliore per lasciarsi andare, totalmente inerte, all’unica cosa che appaia avere un senso: il consumo. Via dunque il sorriso stanco del cassiere, le chiacchiere con i vicini in coda, l’attesa che spazientisce, qualsiasi elemento dissonante o, semplicemente, umano. La tecnologia che sta spianando la strada al progetto di un mondo più efficiente è quella impiegata nelle auto a guida autonoma dotate di visione artificiale. Le stesse che Google intende utilizzare per il suo servizio di taxi-robot, ovvero taxi senza autisti, previsto per il 2019. Ancora una volta, l’efficienza promessa ai consumatori frenetici passa dall’eliminazione dell’elemento umano, fastidioso e ingombrante.
La pervasività della tecnologia ha abituato il consumatore post-moderno ad un mondo popolato di uomini, sì, ma anche di macchine, i primi costretti a fronteggiare la concorrenza delle seconde nel mondo del lavoro. Il nuovo supermercato di Jeff Bezos e, presto, i taxi-robot di Google ci abitueranno all’idea di un mondo senza uomini.