Datagate, spiati 35 leader mondiali: ‘basta spiarci’
Lo scandalo Datagate continua a scuotere l’Europa. Dopo aver scoperto le oltre 70 milioni di intercettazioni effettuate dalla Nsa (l’agenzia nazionale di sicurezza degli Stati Uniti) in Francia, in questi giorni è emerso che sono state monitorate le conversazioni di 35 leader mondiali, fra i quali la cancelliera tedesca Angela Merkel. Una notizia diffusa dal quotidiano inglese Guardian, che ha subito riacceso le polemiche dell’Unione Europea.
Uno scandalo, questo, che ha travolto il vertice Ue in programma oggi e domani a Bruxelles. Proprio da Bruxelles il presidente del parlamento europeo Martin Schulz ha affermato che i servizi segreti americani “sono fuori controllo” e ha chiesto di “sospendere i negoziati di libero scambio con Washington”. I 28 membri dell’UE hanno chiesto, all’unisono, a a Washington spiegazioni immediate e di fornire entro la fine dell’anno un ‘codice’ dello spionaggio.
Intanto si mobilita anche la società civile che ha organizzato, per sabato 26 ottobre, a Washington una giornata di mobilitazione dal titolo ‘basta spiarci‘.
Come detto fra i 35 leader mondiali ‘intercettati’ figura anche Angela Merkel, che stamani, nel corso di una conferenza stampa relativa al vertice Ue, ha dichiarato che non modificherà il suo modo di fare: «Non ho cambiato il mio comportamento nelle mie comunicazioni, che hanno una loro coerente logica. Chiunque parli con me, ascolterà la le stesse cose di prima». La Merkel ha comunque fatto sapere che non si serve più del cellulare della Cdu messo sotto controllo e che per tutte le comunicazioni di Stato si serve di linee e telefoni criptati.
Anche il governo italiano figura fra quelli spiati. A dichiararlo Gleen Greenwald, il giornalista americano che custodisce i file della ‘talpa’ del Datagate Edward Snowden, che all’Espresso ha affermato che: «La Nsa porta avanti molte attività spionistiche anche sui governi europei, incluso quello italiano».
Immediata la reazione del premier Enrico Letta, che ha detto: «Vogliamo tutta la verità. Non è accettabile che ci sia un’attività di spionaggio di questo tipo. Non possiamo tollerare che vi siano zone d’ombra. Oggi a livello europeo il tema della crescita del livello di protezione dovrà far parte della nostra attenzione».
Enrico Ferdinandi
25 ottobre 2013