Aggressione ad una troupe del Tg3 in Libano: l’autista muore di infarto
«Hezbollah non c’entra nulla, è stato uno sfogo senza alcun risvolto politico, frutto della tensione diffusa tra la popolazione delle aree sotto attacco», annuncia in diretta l’inviata del Tg3 Lucia Goracci, vittima di un’aggressione in Libano. Insieme a lei, sono stati aggrediti l’operatore Marco Nicois e la fixer Kinda Mahaluf, rimasti incolumi. Una sorte peggiore è toccata, invece, all’autista libanese della troupe Rai, Ahmad Akil Hamzeh, che si è accasciato a terra, stroncato da un infarto. L’autista era in forza alla Rai da molti anni, a fianco degli inviati di guerra.
L’assalto è avvenuto intorno alle 9 nella città di Jiyeh, a metà strada tra Beirut e Sidone, in cui un bombardamento ha colpito e abbattuto giorni fa alcune case, le serre e gli orti. Qui si trovava Lucia Goracci e il suo seguito, pronti a documentare i duri giorni della popolazione libanese di fronte all’avanzata israeliana nel loro Paese. In tutte le zone costiere del Libano, l’Idf ha diramato un’allerta e i residenti, in gran parte pescatori, si sono allontanati portando con sé i propri oggetti personali. Goracci vede ferma un’anziana signora per porle delle domande. A quel punto, un gruppo di persone si avvicina a lei e alla troupe, aggredendola verbalmente e con spintoni, generando momenti di panico per il timore di avere a che fare con membri di bande armate dai connotati politici. La troupe si rifugia quindi in macchina, mentre uno degli aggressori, trattenuto da alcune persone e aizzato da altre, tenta di rompere la telecamera con un sasso attraverso il finestrino. Ahmad si appresta a mettere in moto l’auto, correndo verso Beirut. Colpito da un malore, è però costretto a fermarsi in una stazione di servizio. La paura dell’istante appena vissuto lo ha portato, infatti, ad accasciarsi a terra, preso da una cardiopatia. Come ha raccontato la stessa Goracci all’Ansa, a chiamare l’ambulanza è stato lo stesso aggressore, poi dileguatosi, mentre sul posto sono giunte altre persone intente a soccorrere l’autista. «Era un uomo buono, pacato e solido»: il ricordo della collega Lucia Goracci impegnata da settimane a documentare le atrocità della guerra. La redazione del Tg3 ha espresso un profondo cordoglio per la morte di Ahmad Akil Hamzeh e La Federazione nazionale della Stampa italiana ha comunicato la sua vicinanza ai colleghi della troupe Rai aggredita in Libano.