L’Emilia-Romagna sott’acqua, gli stessi problemi un anno dopo
Le prime 48 ore sono state allucinanti. Alluvioni, evacuazioni massicce, paura. A Bagnacavallo si cercano due dispersi.
La pioggia incessante continua a cadere, mentre l’allerta aumenta di ora in ora, così come il livello dei fiumi. Ciò che all’inizio sembrava solo una preoccupazione è gradualmente degenerato – e a un anno e mezzo dal devastante maggio del 2023 – le aree alluvionate della Romagna e del bolognese si sono ritrovate a rivivere gli incubi di quei tragici giorni. I fiumi sono usciti ancora dagli argini, prima in collina e poi in pianura, le strade sono franate, alcune zone sono finite allagate.
Tra i mille e i millecinquecento gli evacuati. La situazione, oggi appare in leggero miglioramento, con piogge isolate non paragonabili in intensità a quello che è successo nelle scorse ore nelle zone martoriate dal maltempo. Ieri in 24 ore sono caduti 250-270 millimetri di pioggia, vale a dire che in tutta la giornata su un metro quadrato di superficie sono caduti 250 litri di acqua.
Lo spiega Giorgio Bartolini del consorzio LaMMA tra Regione Toscana e Cnr, riguardo la situazione dell’Emilia Romagna che ha sperimentato la terza alluvione in poco più di un anno con esondazioni, allagamenti ed evacuazioni: “Ieri le precipitazioni più abbondanti si sono verificate al confine con la parte settentrionale del Mugello dove ci sono i torrenti Santerno, Senio e Lamone – osserva il meteorologo – quelle attese nelle prossime ore sono precipitazioni isolate con cumulati generalmente inferiori ai 20 millimetri nell’arco delle 12 ore, si tratta di piogge di debole intensità che insisteranno più sulla provincia di Ravenna, rispetto a quella di Bologna”.
Cominciano già i batti e ribatti riguardo le responsabilità: il ministro Musumeci parla della inefficienza dei sindaci, questi ultimi non sono soddisfatti dal generale Figliuolo su come è stata gestita la situazione giusto un anno fa.
Al centro della narrazione, però, sembrano spariti i cittadini.