Un milione in piazza contro la Germania neonazista
Mentre in Italia la Cassazione si pronuncia per dirimere l’amletico dubbio riguardo a quale legge applicare per giudicare il saluto romano, in Germania quasi un milione di cittadini è sceso in piazza a manifestare pacificamente contro il pericolo percepito dall’ormai quasi 25% di consenso che Altenative für Deutschland, il partito di estrema destra, ha raggiunto.
Del rigurgito fascista che dilaga in Europa si parla sempre più e ormai da anni. Abbiamo sempre pensato che Germania e Italia fossero ormai immuni, che dopo l’orrore della Seconda Guerra, nella maggioranza di italiani e tedeschi si fossero sviluppati degli anticorpi ma, come per i vaccini fatti da infanti, i richiami sono fondamentali. Mentre in Italia, nascondendoci dietro al dito delle basse percentuali ai sondaggi, continuiamo spavaldi a non preoccuparci di sparute e nostalgiche rievocazioni; in Germania non si è più potuta fingere indifferenza, al punto che anche le più alte cariche della Repubblica federale hanno invitato ad alzare la testa.
Il piano di deportazione
Il casus che ha sconvolto l’opinione pubblica non sarebbe il legittimo consenso popolare, quanto la notizia di un incontro a Potsdam tra alcuni esponenti dell’Afd e figure di spicco dichiaratamente neonaziste per discutere in merito a un progetto di deportazione di massa di immigrati. Sono ormai passati più di ottant’anni dall’avvio del programma nazista di deportazione di massa degli ebrei progettato da Adolf Eichmann e passato alla storia col nome di Soluzione finale; eppure, c’è chi vorrebbe replicarlo. Ancor più evocativo è il fatto che proprio a Potsdam, a pochi minuti da Berlino, si sia consumato tale incontro. Proprio qui, nel 1945, si tenne la storica conferenza che vide i Tre Grandi, Stalin, Truman e Churchill, spartirsi le competenze in Europa e stabilire il rientro in massa dei tedeschi che, durante il Terzo Reich, avevano vissuto da coloni nelle zone conquistate.
Il partito
L’Altenative für Deutschland viene fondato nel 2013, proprio in uno dei momenti più floridi della Merkelegemonie, ha ormai raggiunto il 22% ed è il secondo partito in Germania dopo la coalizione di centrodestra CDU/CSU, seguono l’SPD e i Verdi che si situano entrambi al 13%. Alice Weidel, guida del partito, propone una politica economica conservativa e liberale che rispetta i migliori dettami del populismo odierno: si al freno del debito, contro la tassazione di redditi alti e successioni, contro le tasse societarie e la protezione del clima e, di conseguenza, a favore del nucleare e della riapertura delle centrali elettriche a carbone. Ultima novità sarebbe la richiesta di un referendum popolare per una Dexit, ovvero la fuoriuscita della Germania dall’Unione, proprio come avvenuto in via definitiva nel 2020, con la Gran Bretagna. Queste le parole della Weidel: «potrà esserci un referendum sulla Dexit, se non riusciremo a ripristinare la sovranità degli Stati membri dell’Ue».
Le manifestazioni
E mentre i tedeschi affollavano le strade di Berlino, Amburgo, Francoforte e Monaco di Baviera, raggiungendo, secondo fonti del Ministero Federale degli Interni, le 910.000 unità, la Corte costituzionale tedesca si esprimeva, operando giuridicamente e sospendendo i finanziamenti pubblici per Die Heimat, il partito di estrema destra nato dalle ceneri del Partito Socialista del Reich. Preoccupati e in difesa della democrazia si sono pronunciate le più alte cariche dello stato, tra queste il cancelliere Olaf Scholz, il vicecancelliere Robert Habeck, Friedrich Merz leader della CDU che, lo specifichiamo, è il partito che ha nutrito in seno la corrente di estrema destra. Infine, non sono mancate anche parole da parte dello stesso Presidente della Repubblica Federale Steinmeier.
In Italia, pochi giorni fa, gli ermellini hanno stabilito quale è la ratio per applicare la legge Scelba che designa il reato di apologia del fascismo e quando la legge Mancino. In sintesi, e di sicuro in maniera poco esaustiva, potremmo riassumere che tutto “dipende dal contesto” e dovrà essere necessario comprendere quando sussiste una reale situazione di pericolo. In Germania, almeno, se ne sono accorti e sono subito scesi in strada a protestare.