Agcom presenta le nuove linee guida per gli influencer

L’Agcom ha pubblicato online le nuove misure per la predisposizione di parametri, norme e multe nei confronti degli influencer per l’esecuzione di determinate azioni. Sono stati presentati alcuni punti fondamentali, come l’eliminazione di messaggi incitanti all’odio, la creazione di contenuti adeguati ad un pubblico di minori e una maggiore trasparenza per i contenuti pubblicitari. Le linee generali, approvate il 10 gennaio, dovranno essere discusse e revisionate nuovamente ad un tavolo tecnico istituito ad hoc, motivo per cui si tratta ancora di un testo alquanto generale.
L’autorità garante evidenzia e afferma l’importanza della redazione di tale normativa, dato che gli influencer gestiscono una vera e propria “attività economica”, ma soprattutto svolgono un ruolo fondamentale diffondendo il loro messaggio ad un ampio e variegato pubblico; una responsabilità da non sottovalutare considerando quanto l’accesso a tali contenuti sia diretto e possibile per persone di tutte le età.
Un documento di sette pagine, non ancora precisamente dettagliato, ma che offre degli spunti fondamentali e che evidenzia cosa, ormai, gli influencer possano o non possano fare.
Agcom individua gli influencer: follower ed engagement come valutazione primaria
Innanzitutto bisogna evidenziare le personalità a cui tale documento è rivolto. Secondo quanto affermato dall’Agcom si tratta di influencer nel momento in cui questi detengano più di un milione di follower e almeno il 2% dell’engagement rate su una delle diverse piattaforme su cui pubblicano contenuti. L’elemento di engagement rate risulta essere di grande interesse dato che, oltre ad un numero minimo di follower, si vuole considerare una stima dell’interazione tra questi e il creator stesso. L’identificazione di soggetti con determinate caratteristiche non esime tutti coloro che non le posseggono, i cosiddetti “amatoriali”, dal seguire i punti fondamentali: gli articoli 41 e 42 del Testo unico devono essere rispettati in maniera inderogabile.
Una nuova applicazione di trasparenza
L’inserimento di questi nuovi parametri di comunicazione per gli influencer è andato a modificare il loro modo di operare. Il principio di trasparenza, uno dei punti essenziali, risulta essere di grandissima importanza in vari ambiti: dal punto di vista commerciale, infatti, come per le sponsorizzazioni di prodotti non vi può essere l’occultamento di tale intento. In effetti, bisogna “garantire la versione veritiera dei fatti”. Per le pubblicità non vi sono, pertanto, rilevanti cambiamenti dal passato, per cui è rimasta la medesima segnalazione del tipo di contenuto appartenente alla branca pubblicitaria. L’avviso al pubblico del tipo di contenuto è uguale ma vi è stata l’aggiunta di contenuti pubblicitari proibiti, come quelli riguardanti alcolici, soprattutto quando risulta che il creator si rivolga ad un pubblico di minori.
L’obiettivo dei nuovi parametri è quello di evitare un’elevata disinformazione, secondo cui non solo si mira a raggiungere chiarezza rispetto alla provenienza del messaggio, ma anche rispetto all’intento del creator nel volerlo diffondere.
Multe e sanzioni: la violazione non è una semplice segnalazione
Il Testo unico redatto da Agcom evidenzia come, per la prima volta, la violazione di questi parametri non tanto comporti la semplice segnalazione, più una vera e propria multa o sanzione. Variano le cifre, l’inosservanza non comporta la stessa conseguenza: per la trasgressione nel campo di trasparenza pubblicitaria vi è una sanzione che oscilla tra i 10mila e i 250 mila euro; nelle norme in materia di tutela di minori vi è una pena pecuniaria tra i 30 e i 600mila euro.
Le sfide del Tavolo esecutivo
Pensare al “caso Ferragni” viene spontaneo, considerando la vicinanza tempistica tra lo scandalo Balocco e l’uscita online delle nuove normative rivolte al mondo digitale. In realtà, il Testo unico era un progetto già in corso, architettato e redatto con il tempo, che ancora deve giungere ad una conclusione e definizione completa. Si tratta dell’inizio di un lavoro e non della conclusione di un evento scatenante. La costituzione del tavolo tecnico è necessaria per la risoluzione di questioni che risultano ostiche. Proprio per questo la sfida più difficile sarà quella di inquadrare al meglio la figura dell’influencer, che per quanto sia una professione diffusa, in realtà non gli sono attribuibili, ancora, caratteristiche ben definite e precise. Sono diversi i messaggi e gli intenti dei diversi creator, per cui non sarà né facile, né rapido regolamentare ogni branca di questo settore. I lavori saranno lunghi e non si concluderanno prima dei 120 giorni dall’apertura del tavolo, ma si intravede una strada per la realizzazione di una normativa da introdurre in un mondo che sembrava essere privo di confini.