Manifestazioni e scioperi in tutta Italia dopo l’attacco alla Flotilla

Non appena ieri sera è stata diffusa la notizia dell’intervento dei soldati israeliani per interrompere la navigazione della Global Sumud Flotilla, le proteste nelle piazze e nelle stazioni di tutta Italia non si sono fatte attendere.
Proteste spontanee nella notte del 1 ottobre
Una marea umana ha attraversato le strade di Roma, da Termini a Palazzo Chigi, di Milano, dalla stazione di Cadorna al Duomo, e poi di Napoli, Genova, Bologna, Torino, Firenze tra le principali. Partiti dalle piazze centrali che in tutta Italia sono state ribattezzate “Piazza Gaza”. Il grido unito: «se toccano la Flotilla toccano tutti, se l’attaccano noi blocchiamo tutto». E poi, cori contro il governo italiano ed israeliano, uniti ad inviti a partecipare allo sciopero del 3 ottobre e alla manifestazione nazionale in favore della Palestina del 4 ottobre.
Proclamato sciopero per il 3 ottobre
Uno sciopero generale è stato indetto dai sindacati di base (Usb) e Cgil, che inizierà dalle 21 del 2 ottobre e terminerà alle 21 del giorno successivo. I sindacati avevano promesso infatti scioperi continuativi nel caso in cui si fosse «attentato alla salute e alla sicurezza di chi è su quelle barche». Il leader della Cgil, Maurizio Landini, si è scagliato contro la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dichiarando: «Un governo che rispetta la nostra costituzione dovrebbe essere al fianco di quelle persone, questo significa essere patrioti».
Salvini minaccia precettazione
Contro lo sciopero del 3 ottobre, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini sta valutando l’adozione della precettazione per i lavoratori, spiegando: «L’orientamento della Commissione di garanzia per gli scioperi, infatti, ha già stabilito che la motivazione addotta dai sindacati non rientra nei casi che giustificano il mancato preavviso». In Italia, l’unico sciopero veramente regolamentato è quello riguardante i servizi pubblici essenziali, disciplinato dalla legge 146/1990, che prevede che lo sciopero venga proclamato con dieci giorni di anticipo. Tuttavia, non mancano delle eccezioni, come quella prevista nel caso l’astensione dal lavoro sia attuata «in difesa dell’ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori». Oltre a ciò, uno sciopero pe il 3 ottobre era stato indetto già da S.I. Cobas, con i tempi corretti richiesti dalla legge. Punti ai quali si appelleranno in questi giorni i sindacati.